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Malpensa nuoce gravemente alla salute

Creato il 16 giugno 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Malpensa nuoce gravemente alla salute

Intorno all’aeroporto di Malpensa si sta consumando un disastro ecologico che coinvolge 100 km quadrati di terreni e circa 250 mila cittadini.

La notizia è stata diffusa il 7 ottobre 2010 dal Ministero dell’Ambiente con una nota che avvertiva tutti gli enti con competenze aeroportuali: Regione Lombardia, Parco del Ticino, Ministero dei Trasporti e Ministero dell’Agricoltura .Alla comunicazione si aggiunge una relazione del Corpo Forestale dello Stato che evidenzia la moria di uccelli e la desertificazione dei boschi intorno all’hub. 

Il fatto che Malpensa fosse tossico è datato nel tempo, ma negli anni non si è fatto nulla per arginare il danno. Nel 1999 Umberto Quintavalle, proprietario di 210 ettari nel Parco del Ticino, ha intentato causa contro Sea, che gestisce Malpensa, per danno biologico. La perizia del Tribunale di Milano ha accertato la responsabilità degli idrocarburi scaricati dagli aerei in decollo e Sea è stata condannata a risarcire 5 milioni di euro nel 2008. La battaglia giudiziaria potrebbe riprendere e sarebbe una guerra senza quartiere: Ministero contro Ministero, ente contro ente.

La pericolosità dello scalo padano è stata certificata da diversi studi. La succitata perizia ha mostrato che il livello di idrocarburi è cinque volte superiore rispetto al casello di Melegnano, il più trafficato d’Italia. L’Arpa Lombardia ha rilevato livelli di ozono, metalli pesanti e particolato superiori alle soglie. Un’indagine epidemiologica della Asl della Provincia di Varese ha dimostrato che dal 1997 al 2009, nei paesi adiacenti a Malpensa, l’aumento della mortalità per malattie respiratorie è stato del 54% e dei ricoveri ospedalieri quasi del 24%. Le medie provinciali sono rispettivamente 14% e 8%. Un altro studio dell’Università Cattolica di Brescia ha segnalato il livello critico di inquinanti cancerogeni come il benzopirene.

La situazione non è sulla via del miglioramento, anzi. La Sea ha previsto un piano decennale di investimenti da 1,3 miliardi di euro che farebbe perno intorno all’allargamento dell’hub grazie alla costruzione di un terza pista. Espansione ritenuta dagli esperti inutile: oggi l’aeroporto ha una capacità di 38 milioni l’anno quando il traffico è la metà e le stime per il 2025 non superano i 30 milioni.

 


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