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Manuale Semi-Ironico per Leggere Moccia

Creato il 25 marzo 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Claudia Santonocito 25 marzo 2014

Benvenuti cari amici lettori, questa breve recensione vi spiegherà in maniera efficace come sopravvivere – nel caso siate costretti – alla lettura di Sei tu, ultima fatica di Federico Moccia pubblicata da Mondadori. Prima di tutto, ponetevi in modalità: “non mi aspetto assolutamente nulla da questo libro e lo sto leggendo come esperimento sociologico per immedesimarmi nei gusti degli italiani”. Fatto questo, assaporate fin dalle prime pagine la maestria dell’autore nella scelta dei nomi dei personaggi: Nicco, Domenico detto Ciccio, Bato, Venanzio e per continuare, per la prima volta, con nomi addirittura normali come Alessia, Valeria, Fabiola. Vi verrà quasi naturale chiedervi il perché Moccia abbia questa passione per i soprannomi e i diminuitivi, probabilmente è un retaggio di gioventù che bisognerebbe spiegargli non essere poi così attuale, io per prima non credo di avere molti amici con soprannomi, di cui vanno soprattutto fieri. Continuate la lettura, assaporando la maturità del protagonista Nicco che si scopre essere innamoratissimo di tale americana-in vacanza, Ann, dopo essere stato mollato da Alessia che si è fidanzata con il suo migliore amico (ma lui ancora non lo sa!). Così per la sana teoria di “chiodo schiaccia chiodo” da buon romano “dolce vita” Nicco ha portato a spasso Ann per la città credendo di dimenticare Alessia, ma, non appena Ann parte, lui (a soli ventitre anni!) capisce che lei è la donna della sua vita. Adesso emozionatevi con il colpo di scena perché Nicco e Ciccio vanno a New York a cercare Ann con in mano un indirizzo sottratto con cento euro al receptionist dell’albergo dove la fanciulla alloggiava, indirizzo che chiaramente si scoprirà essere falso. Poi sorridete per la botta di “fortuna” dei ragazzi che al falso recapito trovano una colorata coppia di gentilissimi gay di cui uno parlante italiano (cliché à gogo) che li accolgono a braccia aperte e aiutano i ragazzi a trovare i contatti per Ann che nel frattempo si scopre essere una modella famosissima (potrebbero uscirvi lacrime di commozione, sappiatelo).

Manuale Semi-Ironico per Leggere Moccia

Da New York andiamo così in treno sino a Philadelphia per cercare Ann con la new entry Pamela (anche lei parla l’italiano) agente pubblicitario commossa dalla love story. E tra un inglese maccheronico, aitanti fidanzati di Ann, viaggi alle cascate del Niagara, cercando di capire se Ann è ingenua o totalmente cretina, la storia giunge alla fine nell’amore e nello sbaciucchiamento generale. Spero di non avervi rovinato il finale, ma posso assicurarvi che sarà lampante già a metà. Finita la lettura, potreste avere voglia di chiedervi cosa vi sia piaciuto. Silenzio. Cerchiamo di salvare il salvabile. La trama e la storia d’amore sono veramente patetiche, le pippe mentali dei protagonisti sono insopportabili: una serie di considerazioni sull’amore e sulla vita che ti fanno venire voglia di passare avanti in modalità “lettura veloce” (fatto!). Ma è scritto in un italiano fluido, si legge molto facilmente. A non voler essere cattivi, Nicco soffre per la recente morte del padre e bisogna ammettere che qualche passaggio è tenero, anche il suo rapporto con le sorelle e la madre per quanto sia solo accennato esprime un affetto che fa piacere leggere. Non so se lo regalerei ad un’adolescente o ad una nemica, fatto sta che comunque qualcuno (in realtà anche più di qualcuno) in Italia compra e legge questo genere di libri. E si illude che l’amore e la letteratura siano questo. In tal caso io preferisco rimanere zitella.

 

In copertina: Federico Moccia sul set di Scusa ma ti voglio sposare, film da lui diretto nel 2010

 

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