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maratona demonica

Creato il 28 giugno 2010 da Eratostene
Appagati, soddisfatti e non stanchi, con molto da ricordare e raccontare, un giorno lontano: questo lascia il memorabile spettacolo che abbiamo visto ieri a Ravenna, la messa in scena dei Demoni di Peter Stein. Pressoché impossibile scriverne, dato che si tratta di uno spettacolo imparagonabile a nessun altro: se Anna Karenina di Nekrosius era giocato più sull'azione che sulla parola, questo è una narrazione scenica ottimamente messa in scena e recitata da bravissimi attori (e finalmente ho adorato Maddalena Crippa nel meraviglioso ruolo di Varvara Petrovna). Ha il ritmo di un racconto, e le pause 4 pause brevi più 2 lunghe sono ben calibrate, per riposarsi, assimilare la storia e attendere impazientti la ripresa per arrivare al catastrofico finale (gli evangelici maiali indemoniati che simboleggiano il popolo russso ricordano gli orwelliani pigs). Il ritmo è alterno, a momenti meno coinvolgenti - come la prima parte della festa o l'assemblea politica (comunque avvincente alla luce dei fatti del Novecento) - si alternano altri meravigliosi, come la confessione scritta di Nikolàj (Ivan Alovisio) sull'origine della propria diabolicità, al limite della ribalta con voce e volto indemoniato, il violento crescendo di Pëtr Stepànovič (Alessandro Averone), la sua confessione di essere caratterizzato da un'aurea mediocrità, l'assalto nel bosco stilizzato, la rivolta dopo la festa e la violenza seguente, il dialogo tra Lizaveta e Nikolàj dopo l'unica notte d'amore e la morte di lei e del suo futuro e paziente marito. Indimenticabile, unico.

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