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Marina MassenzGazelle Gazou

Da Ennioabate

massenz

Le dita di vecchio come rapide
da bambino staccano il frutto
dalle dita di luce nel mucchio
la selezione dei non bellissimi
i perfetti datteri nella cassetta

la mano offre un sacchetto di fichi
tremolante e lo sguardo già molto
oltre negli anni capo coperto e pure
tutto il corpo bournus marron
cava cava di tasca monete e pure

il viso di donna il suo canto di
amore perduto o mai stato – Gazelle
ma belle gazelle… – ormai sono
vecchia quasi da preoccuparsi aspetto
ancora un po’ forse chissà

- Gazelle ma belle gazelle…diceva
Gazou…bisou bisou -

la spina dorsale dell’uomo solo midollo
arreso al Sultano scrive la donna che si
sfila dalle dita l’henné da sposa.
La mano di Fatima scende dal chiodo
lascia solo la forma nel muro d’argilla

le ginocchia stringono il tamburo e batte
la danza sale al ritmo dai piedi ai fianchi
e viceversa ballo un ballo che non conosco
sono io sono lei siamo, la sua gola modula
il richiamo più antico della lingua

- Gazelle ma belle gazelle…diceva
Gazou che poi lasciò Gazelle -


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