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Matteo Salvini il leghista fuori corso da 16 anni che comanda in Lombardia

Creato il 17 ottobre 2012 da Societa' Critica @societacritica

Matteo Salvini il leghista fuori corso da 16 anni che comanda in Lombardia

Come rileva nel suo sito ama i tortelli alla zucca, la montagna ed il Milan, ed inotre dettaglio di non poco conto, e’ iscritto alla facolta’ di Storia dell’Universita’ Statale di Milano. Ad occhio e croce Matteo Salvini proconsole leghista in Lombardia, ultimamente molto attivo per la crisi che ha portato al passo indietro di Formigoni “studia” storia da 20 anni con ben 16 anni fuori corso. Quando ci si interroga sulla preparazione della nostra classe dirigente, bisognerebbe chiedersi: meglio un politico senza titolo ( che la speranza di averne uno l’ha persa) oppure e’ meglio uno che e’ iscritto da 20 anni (ed ancora ci crede) ? Come dire, Salvini alemeno ci prova, la buona volontà ce la mette tutta, d’altronde si sa che storia è una delle facoltà più difficili sulla piazza. Sicurarmente se si segue il teorema del viceministro del lavoro Michael Martone secondo cui chi si laurea dopo i 28 anni è uno sfigato, Matteo Salvini è un sfigato al cubo visto che ha quasi raggiunto i 40 anni ma stenta a concretizzare il sogno della laurea. Con l’aggravante che il nostro giovane leghista ricopre importanti incarichi pubblici che -per decenza- un minimo di cultura, la richiederebbero tassativamente.

Sul tema di cui il politico non sembra preoccuparsi più di tanto ha dichiarato: «Arriverà prima la Padania libera della mia laurea». Oddio, visto come si sono messe le cose nella lega, tra scandali lotte interne ed emorragia di voti e’ piu’ facile che la Padania abbia tra qualche anno uno storico in piu’ piuttosto che essa trovi la strada della liberta’, ma si sa le vie del Signore sono infinite.

Un visionario ed un personaggio fuori dagli schemi Salvini lo e’ sempre stato, eletto nel 1997 al fantomatico parlamento del nord nella lista dei “comunisti padani” quando ancora i comunisti a detta di Berlusconi mangiavano i bambini, dal 1993 fino a pochi giorni fa e’ stato ininterrottamente nel consiglio comunale di Milano. Nel 2004 quando diventa deputato europero sceglie come assistente parlamentare Franco Bossi, fratello di Umberto. Nella Lega si sa si fa tutto in famiglia. Nel 2009 sollevando un mare di polemiche propose di adottare nel capolugo lombardo vagoni della metropolitana riservati alle donne ed ai milanesi, e lo stesso anno fu immortalato nella Mecca dei padani, (quella Pontida che ultimamente e’ passata un po’ di moda) a lanciare cori razzisti e discriminatori contro i napoletani. In passato visto che oltre a studiare storia e fare il politico il nostro si diletta come Dj di Radio Padania ad una donna che si lamentava della presenza di topi in un campo Rom appena sgombrato rispose: “I topi sono più facili da debellare degli zingari”.Vera classe no? Non la dareste voi una laurea honoris causa in scienze politiche al nostro Erodoto in camicia Verde, nato e cresciuto all’ombra dei due colossi Bossi e Maroni?

Ieri Matteo Salvini partecipando al programma de la 7 “l’aria che tira” non riuscendo a reggere il confronto con la Senatrice Emma Bonino e con il giornalista del Corriere della Sera Sergio Rizzo ha abbandonando gli studi della trasmissione gridando : “Non sono venuto qui per farmi dare del razzista e del mafioso”…. ma aveva appena detto rivolgendosi all’assessore alla sanita’ della Sicilia Massimo Russo presente in studio : “Ma questo da che albero scende?”

Coerente no? Cosa ci si puo’ aspettare da uno che odia i terroni e che nella migliore tradizione padana ha una compagna di origini pugliesi, infondo si sa i gerarchi leghisti non amano i meridionali ma le meridionali se le prendono in moglie.

La caratura intellettuale e politica del segretario lombardo della Lega si commenta da sola. Visto i tempi biblici che comporta prendere una laurea e le reticenze sul caso, si potrebbe suggerire un tema su cui Salvini possa svolgere (tra qualche anno e con calma) la propia tesi finale: “Storia delle infiltrazioni mafiose nel nord Italia”, visto che ormai la presenza della ‘ndrangheda in Lombardia e le sue relazioni con alcuni partiti e’ un dato di fatto ampiamente appurato. In futuro si potrebbe evitare che alcuni politici vengano eletti con voti di provenienza mafiosa senza che nessuno se ne accorga.

Riflettendo sul fatto che Matteo Salvini (classe 1973), Angelino Alfano (classe 1970), e Giorgia Meloni (classe 1977) rappresentano i giovani piu’ promettenti che avanzano velocemente nelle gerarchie dei loro partiti, e che Walter Veltroni (classe 1955) ha appena annunciato il suo addio al parlamento, e’ meglio che non tutti “i vecchi” ci abbandonino precocemente, (nonostante anche Veltroni abbia conseguito soltato un diploma profesisonale). Lasciando troppo spazio a gente come Salvini il nostro paese non puo’ che continuare ad affondare, miseramente.


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