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Mercatino nr. 1

Da Benben73

Eccomi qui, alla fine di una luuunga giornata attesa, temuta ed ora terminata. Scrivo a caldo, ora, prima che le forze mi abbandonino ed il cervellino gomitolino pigi il tasto OFF.

Che dire? Sono sopravvissuta. Sono sopravvissuta al primo mercatino della mia vita. Non so se ne seguirà un altro. Forse sì, forse no. Di certo, adesso come adesso, non voglio pensarci. L’ho fatto (il mercatino) e, per come era iniziata la mattina (sinflex 550 a colazione per emicrania), non mi aspettavo un esito così sereno, passatemi il termine. Certo, non brillo di ottimismo/autostima. Sono solo una che se ne sta con i piedi ben piantati a terra, ma con la testa tra le nuvole. Eppure, oggi, posso chiamarmi “soddisfatta” e orgogliosa dei miei fili.

In questo spazio oggi tutto bianco e senza foto, vorrei esprimere il mio grazie ad alcune persone.

Innanzitutto a mamma che mi ha fatto compagnia nella mattina e, soprattutto, perché,  assieme a lui, mi ha spinto a vincere la paura del vuoto, del salto nel vuoto.

Grazie ad Evelina e a Marisa che mi hanno invitata e voluta.

Grazie alle amiche care al cuore (non faccio nomi per non far torto ad alcuno) che, con affetto (tanto, tanto, tanto), mi hanno appoggiata e attendevano, già da tempo, che comunicassi finalmente la mia partecipazione ad un mercatino. Grazie per averci creduto, voi, prima di me.

Grazie alle persone carine e simpatiche che quest’oggi hanno condiviso la loro giornata con me, tra chiacchiere e risate, tra confidenze e racconti di vita.

Grazie a tutti coloro i quali sono passati a salutarmi, anche solo per fare due bagole in compagnia. Il passa parola ha funzionato! E Facebook in questo è stato prezioso.

Grazie a tutti,  ma proprio a tutti quelli che si sono soffermati anche solo 30 secondi cercando di capire cosa faccio e cosa creo.

Grazie a chi mi ha fatto gli ordini. Tranquilli, da lunedì provvederò ad evadere le vostre richieste al meglio di modo che possiate dirvi soddisfatti.

Grazie alla signora arcigna (Cattivissimo me in versione donna) che voleva e cercava un paio di orecchini rossi. E, sempre con la faccia arcigna, accontentata se ne è andata. Conoscendomi non so come ho fatto a non riderle in faccia.

Grazie a quella signora anziana che, sul finire del pomeriggio,  si è messa, con dolcezza e calma, a guardarsi gli orecchini con interesse per, poi, scoprire l’unico paio “unico” invano nascosto. Senza remore, con sorprendente convinzione, li ha voluti e se ne è andata.

Grazie a tutti, davvero! Ma proprio grazie a tutti, anche alle “cacche” (quelle purtroppo ci sono sempre) che, bene o male, con o senza ferite all’anima mia, ormai prossima ad essere una schiumarola, mi fanno capire che mai e poi mai vorrei essere diversa da ciò che sono.

Ecco, ora che ho messo nero su bianco tutto ciò,  posso far pigiare al cervellino gomitolino il tasto OFF e rinviarvi al prossimo gomitoloso post. Una abbraccio ad ognuna di voi, Benben


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