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Mertens ospite a +N: “Prima il Napoli dipendeva da Cavani, ora siamo tutti forti. Tifosi pazzi come me”

Creato il 19 marzo 2014 da Vesuviolive

Ieri sera nella trasmissione ‘In casa Napoli‘ su +N era ospite il centrocampista belga Dries Mertens. Inizia la trasmissione con un video sui gol del folletto “partenopeo”. Sul progetto Napoli? “Quando mi chiamarono subito dissi di sì, poi ci stava Benitez come allenatore allora è stato tutto più facile. E’ un progetto che cresce ed io ho firmato per cinque anni”. Torino-Napoli: “Siamo stati fortunati, non come l’Udinese che la sfortuna ci girava contro”. Su Napoli-Porto: “Contro il Torino è stata dura, è una squadra che si copre molto bene e per noi era difficile trovare spazi. Contro il Porto per passare il turno dovremmo avere la stessa cattiveria che abbiamo avuto contro Arsenal e Borussia”. Il gol di Higuain? “Non so se sia regolare o meno ma l’arbitro non ha fischiato, quindi…” Su Reina: “Per noi è molto importante, ha un carattere da leader sia dentro che fuori dal campo. Gli supplichiamo sempre di restare, ma sta a lui decidere”. I tifosi napoletani? “Non sapevo fossero ‘pazzi’ come me, sono felice di aver trovato un pubblico così caloroso”. Da avversario del Napoli: “Quando affrontai gli azzurri con il Psv non avrei mai immaginato che un giorno indossavo la maglia azzurra. Il Napoli era diverso perché giocava con un 3-5-2 ed era Cavani dipendente. Ora la squadra è più forte e abbiamo Higuain. Scambiai la maglia con Inler alla fine di quella gara”. Il ruolo: “Posso giocare su tutte e tre i ruoli della trequarti”. Su Scifo? “E’ stato un grande calciatore, anche con la maglia della mia nazionale ha fatto grandi cose. Ma non è il mio modello, lui è più centrocampista centrale”. Il numero di maglia: “Ho sempre avuto la 14, è un portafortuna per me”. Sul Belgio al Mondiale? “Siamo una nazionale giovane, abbiamo poca esperienza in questa manifestazione. Abbiamo rispetto degli avversari ma ci sta anche molta fiducia in noi”. Sullo scudetto: “Ho firmato per cinque anni, ci sta tempo per vincerlo”. Su Maradona: “E’ bello sentire parlare da lui nei miei confronti, è strano che mi conosca come giocatore”. Su Insigne: “E’ il mio insegnante di napoletano, mi suggerisce i termini in dialetto”. La partita più difficile che verrà? “Pensiamo solo al Porto”. Sulla Juventus: “Giocare in casa davanti al nostro pubblico è importantissimo. La prima cosa che mi chiesero i tifosi è quella di fare un gol alla Juventus”.  


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