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Mi rifaccio vivo: Solfrizzi e Lillo “anime gemelle”

Creato il 18 maggio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

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Mi rifaccio vivo: Solfrizzi e Lillo “anime gemelle”

Protagonista della storia Ottone, un piccolo e sfortunato impresario (Pasquale Petrolo, alias Lillo del noto duo comico romano) che sceglie il suicidio dopo un fallimento finanziario che si accompagna ad una pesante sconfitta esistenziale (essere stato battuto dal suo storico rivale, interpretato da Neri Marcore’). Una pietra (mal) legata attorno al collo sara’ l’inizio della fine: lo aspetta un viaggio nell’Al di la’ a bordo di un taxi, con figure del calibro di Marx che decideranno del suo postumo destino.
Curiosa la visione che Rubini, autore della sceneggiatura con Carla Cavalluzzi e Umberto Marino, propone del mondo soprannaturale, in cui ci si rincontra, si fa la fila insieme, si attende l’esito di un ascensore, ci si crogiola in albergo in attesa del Giudizio.
Una commedia curiosa, in bilico tra il grottesco e il sociale, che tuttavia non colpisce nel segno e finisce, pur vantando la notevole performance su tutti di Emilio Solfrizzi (nel duplice ruolo del vincente manager Dennis Rufino e del reincarnato Ottone/Lillo), per non convincere. Il rischio caricaturale nella caratterizzazione dei personaggi e’ costante, la sceneggiatura non brilla per originalità, i dialoghi risultano poco efficaci. Per di piu’ le attrici (Margherita Buy, Vanessa Incontrada e Valentina Cervi) sono relegate a ruoli di contorno decisamente poco rilevanti.
Ci si aspettava di piu’, insomma, da Sergio Rubini che ha sempre abituato il suo pubblico a una cinematografia di spessore, arguta e intelligente. Questa sua ultima fatica si rivela una commedia senz’altro migliore di tante altre viste quest’anno

di Claudia Catalli

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