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Mi scrivi un articolo?

Creato il 05 giugno 2012 da Rory

Mi scrivi un articolo?

Una foto che adoro! (e che nulla c’entra col resto)

 Miei cari,

non vorrei tediarvi troppo con i soliti discorsi ma oggi volevo parlarvi, in breve, di alcune persone che infestano le esistenze di noi giornalisti o wannabes tali, ovvero quelli che “Mi scrivi un articolo?”.

Essi sono ovunque, comunque, chiunque. Potrebbero essere anche nella vostra stanza in questo momento, seduti affianco a voi. Sono persone di ogni sesso, età ed estrazione sociale i quali appena apprendono che non si sa come scrivi per un giornale-sito web-qualcosa ti chiedono, con occhioni sognanti “E MI SCRIVI UN ARTICOLO?”

Con questa domanda non intendono certo chiedere che tu gli scriva un qualcosa, come ad esempio un componimento a tema libero sulla primavera, così che possano custodirlo nel cassettino della loro scrivania. No di certo. Vogliono che tu li intervisti, parli di loro, della loro attività o di qualsiasi cosa essi facciano, possibilmente incensandoli in ogni maniera. Insomma, cercano 15 minuti di notorietà. Alcuni di questi ti chiedono anche spesso di dare risalto a notizie che li coinvolgono, sia che si tratti di aste di beneficenza, sia che si parli dell’inaugurazione del negozio di casalinghi “tutto a 1 euro” della loro zia Ciruzza.

Se siete costretti a cedere e a scrivere un articolo che parli di loro… STATE ATTENTI. Se sbagliate anche solo una virgola, un punto, una congiunzione, QUALSIASI COSA, vi inseguiranno fin dentro al cesso affinché voi rimediate a cotanto, drammaticissimo,  sbaglio che rischia di farli sfigurare al cospetto del portinaio del loro palazzo o della vicina impicciona, che di sicuro leggeranno l’articolo a loro dedicato.

Ogni giornalista ha i suoi “aficionados”, ossia quelli che gli chiedono articoli, interviste e affini, pressando in continuazione. Io ho due fedelissime, una che non ho capito bene di che si occupi nella vita e una che ha iniziato a collaborare con un giornale l’anno scorso e già si crede Lucia Annunziata. Questa Annunziata dei poveri l’altro giorno (tipo sabato), quando io ero impegnata col Festival, inizia a martellarmi per non so quale sagra di paese che voleva sponsorizzare. Le dico molto gentilmente che sono molto impegnata e che soprattutto, essendo fuori casa, non avrei avuto modo di scrivere nulla.

La Lucia non si arrende e continua a tampinarmi, decidendo poi di giocarsi tutto con una frase che secondo lei avrebbe dovuto farmi rimanere tramortita: “Lo sai, anche l’Ansa ha pubblicato la notizia…”. Ora io dico: ma se la tua notizia è stata pubblicata sull’Ansa e tu sei molto soddisfatta della cosa, che ti frega che io la scriva pure sul mio umile sito? Mistero. Ma io non mi perdo certo d’animo e sorridendo le dico “Beh, ottima cosa allora, no? Ci sentiamo poi!”. E attacco il telefono. Chi s’è visto, s’è visto.



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