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Milan: il 31 agosto è passato. Adesso giudicherà il campo.

Creato il 01 settembre 2012 da Mauro @2tredici
Non abbiamo dovuto attendere il 31 agosto per vedere la conclusione della campagna acquisti del Milan, fatta eccezione per il contratto che ha visto arrivare in (prima?) squadra il difensore Ferretti, proveniente dal Genoa. L'attesa spasmodica per il colpo di teatro dell'ultimo minuto, vale a dire il ritorno di Kakà, si è rivelata come fondata sul nulla. Il braccino corto di qualcuno ha impedito che l'operazione si realizzasse.
Volendo fare un commento generale sulla campagna acquisti (e cessioni), certo è che coloro i quali, come il sottoscritto, a suo tempo avevano richiesto alla Società una chiara strategia di mercato sono stati accontentati: l'obiettivo evidente era, ed è stato, quello di fare cassa e di tagliare in maniera drastica il monte-ingaggi. In questo, la missione è pienamente riuscita.
Altro è il discorso relativo alla forza della squadra dopo la conclusione del mercato. Chiarito che, evidentemente, non era possibile sostituire sic et simpliciter giocatori del calibro di Thiago Silva e Ibrahimovic, si tratta di vedere se, in qualche modo, i nuovi arrivati possono consentire di limitare i danni. Proviamo a vedere come è messa ora la squadra, reparto per reparto:
  • Portieri. Abbiati non sembra essere in grado di dare con la necessaria continuità sicurezza alla difesa. Amelia può alternare prestazioni eccezionali ad errori clamorosi. Gabriel è un oggetto misterioso (e comunque vale sempre ciò che dice Diego Abatantuono sui portieri brasiliani nel remake di "Eccezzziunale...veramente"). Siamo appena sufficienti;
  • Difesa. Anche con Thiago Silva e Nesta il reparto non era impeccabile, quindi figurarsi adesso. Perso per perso, varrebbe forse la pena di buttare subito nella mischia la nuova coppia centrale Acerbi-Zapata (protetta da De Jong) e vedere cosa succede. Nel calcolo delle probabilità esiste anche l'eventualità che i due funzionino e che quindi, considerata l'età, abbiamo messo a posto il centro della difesa per i prossimio 6-7 anni. De Sciglio farà bene e, sulla sinistra, non escluderei Emanuelson come alternativa ad Antonini, anche per la sua capacità di crossare. Al momento, comunque, il giudizio è sospeso;
  • Centrocampo. Con l'arrivo di De Jong, il reparto non mi sembra molto più debole di quello dell'anno scorso, specie se consideriamo che è stato notevolmente ringiovanito. Mettendo nel conto anche  il recupero di Muntari, potremmo dare un voto più che sufficiente;
  • Attacco.  Se lo schema di gioco resta quello dell'anno scorso (palla lunga a Ibrahimovic e qualcosa accadrà...) è evidente che l'attacco avrà notevoli difficoltà. Se, invece, riuscissimo ad escludere del tutto i due inconcludenti brasiliani, a darci uno straccio di gioco e a sfruttare il talento di Bojan (per il quale io stravedo: la "cantera" è la "cantera") e di El Sharawi (il modo di giocare dei quali ben si sposa con le doti di centravanti puro di Pazzini), potremmo anche divertirci. Forse sono troppi i "se" ma, al momento, questo è quel che si può ragionevolmente dire. Il voto potrebbe essere un "6" di stima e di incoraggiamento.
Tutto sommato, dunque, se si pensa che l'obiettivo primario della Società era quello di sistemare i conti e di risparmiare, alla fine l'esito della campagna acquisti può ritenersi dignitoso. Non sono arrivati giocatori "bolliti" in attesa della pensione; se ci va bene, esplode il talento di qualche giovane che già avevamo in squadra o che abbiamo acquistato; la squadra è stata notevolmente ringiovanita; ci siamo tolti dai piedi coloro che non sentivano l'amore per la maglia.
Poteva anche andare peggio. Io ricordo campagne acquisti dei tempi belli nei quali non c'erano problemi di bilancio che hanno visto arrivare al Milan dei bidoni (calcisticamente parlando, beninteso) come Bogarde, Reitziger o Kluivert e, quindi, avendo buona memoria, adesso non mi lamento più di tanto.
Certo è che, in questo nuovo scenario, le responsabilità di Allegri saranno enormi. Sarà lui, infatti, a dover dare alla squadra un gioco, a cavar fuori il talento dai giovani, a costruire una mentalità vincente. Questa, a mio giudizio, è la vera incognita del Milan di quest'anno. Non ci riuscisse, confidiamo in Guardiola che, dalla sua nuova casa sul lago di Como, forse qualche occhiata la darà.

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