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Milano e i sassoloni nello scarpone sinistro

Creato il 15 novembre 2010 da Massmedili

PisapiaPrimopiano.jpg Qualeche considerazione a caldo sulle primarie del centro sinistra a Milano. Considerazioni che NON ho letto né sul Corriere né sulla Repubblica ma che considero doverose… 

Ha vinto Giuliano Pisapia, “outsider” doverosamente fra virgolette perché in realtà è una vecchia conoscenza (è stato due volte eletto in Parlamento con Rifondazione) con un’affluenza in calo da più di 80 mila votanti a circa 67 mila: il popolo della sinistra sembra aver ulteriormente perso un bel 15% del suo peso nel capoluogo lombardo malgrado la crisi di consensi di Berlusconi e della sua longa manus Letizia Moratti.  

Qualche considerazione transeunte:

  • in una città che ha votato a destra negli ultimi 20 anni, partire con Pisapia invece del più moderato Boeri apparentemente renderà molto più difficile la sfida con la sia pur impopolarissima Moratti, giustamente attaccata sia da Pisapia che da Boeri soprattutto per una politica urbanistica che non ha senso. Perché una miliardaria (in euro) come la signora deve sfacciatamente favorire gli interessi di pochi indebitatissimi costruttori che stanno facendo crescere una Milano di uffici destinati a rimanere vuoti e appartamenti di lusso che rimarranno invenduti invece di fare l’interesse dei cittadini?
  • la lunga battaglia dai toni molto accesi e concitati fra i sostenitori dei due contendenti principali (non i contendenti stessi, che, al contrario, hanno fatto campagne molto civili) delle primarie ha probabilmente contribuito a tenere lontano dai seggi molti potenziali elettori del centro sinistra, poco interessati a partecipare a una rissa di potere quando invece serve urgentemente un progetto diverso per la metropoli. Progetto che (a parole) entrambi i contendenti sembravano avere pronto, stranamente molto simili nella sostanza. Speriamo che adesso almeno collaborino;
  • E’ evidente che il centro sinistra non è ancora riuscito a superare il feroce mal di pancia che sembra paralizzare la sua azione politica. Perfino in una ”competizione amichevole” come questa non riesce a non far emergere una cattiveria di fondo che certo nelle urne non fa bene.
  • In ogni modo è chiaro che la politica “ecumenica” del Pd è fallita, perché ha creato un’enorme voragine a sinistra, dove si concentra una domanda politica fortissima che a livello nazionale si concretizza nell’appoggio a Nichi Vendola e a Milano a Pisapia. Perché è evidente che l’essersi lasciati ingabbiare nel gioco del bipolarismo fatto in questo modo è convenuto solo a Berlusconi e alla sua macchina propagandistica, efficacissima nell’intercettare i distratti, i poco interessati, la superficialità (e non la pancia, come sostiene Severgnini)  del popolo italiano: chi pensa che “tanto è tutta la stessa zuppa” fa il gioco di Berlusconi anche se non lo vota. Un Pd che è si è messo a giocare al suo gioco ha perso per principio. E’ anche evidente che l’idea di Veltroni “non è l’antiberlusconismo a tenerci insieme”, finché Berlusconi comanda, è stupida e suicida, anche se a portarla avanti sono i cosidetti “giovani” rottamatori. Quest’idea prima la sinistra la archivia (magari insieme a Veltroni, che se ne è andato ma continua a pontificare in tutte le sedi), meglio è.  
  •  In tutto questo l’appoggio ufficiale del Pd a Boeri ha funzionato come bacio della morte per la sua candidatura, riuscendo a creare una spaccatura verticale anche nella borghesia milanese di sinistra radical chich (perfettamente rappresentata da quella signora intervistata dal Tg regione che è andata a votare portando con sé al seggio il figlio sedicenne e la colf filippina), da sempre (almeno dal ‘700) laboratorio di idee e progetti della nazione e di cui Boeri pure sarebbe un titolatissimo rappresentante.
  • Adesso la sfida è più dura. I numeri non sono affatto dalla parte della sinistra, che farà certamente molta fatica a far digerire Pisapia alla piccola borghesia, non solo perché di estrema sinistra ma anche perché avvocato, cioé di quella parte della società (la macchina della giustizia) su cui Berlusconi con le sue televisioni da vent’anni spara a raffica e di cui molti cittadini hanno (per motivi sbagliati ma comprensibili) le tasche piene;
  • Vediamoli un attimo questi numeri: i votanti alle primarie (posto che tutti si trasformino in votanti per Pisapia alle prossime comunali di giugno) sono circa il 6,7% degli elettori milanesi, circa il 9% degli effettivi votanti alle ultime comunali del 2006.  La Moratti è in carica con circa il 52% dei circa 700 mila votanti milanesi delle ultime elezioni, il suo sfidante di allora Bruno Ferrante aveva preso il 47%: 5 punti secchi di scarto.
  • Riuscirà Pisapia da qui a giugno a convincere i milanesoni non di sinistra che non è un mostro mangiabambini (e anticommercianti) ma invece è tanto buonino e perbenino? E soprattutto vale la pena che ci provi o è meglio che punti la barra più a sinista che si può e ramazzi voti dove sa di prenderli?
  • Di sicuro l’unica chance di vittoria vera potrebbe venire dal suicidio del nemico. Per esempio se contro la Moratti il centro schierasse il redivivo  Albertini e la sinistra insinuandosi nella crisi della destra…
  • Ma non c’è molto da farci conto: se Albertini sfidasse la Moratti solo con l’appoggio di finiani, UDC e rutellliani (e un po’ di voti sottratti alla sinistra più blanda) il rischio serio è un 30/30/30, dove un eventuale vincitore avrebbe un margine di scarto talmente risicato da fare fatica poi a governare;
  • Se invece, come è anche possibile, la Lega decidesse di smarcarsi dal Pdl (decisione che però dovrebbe essere nazionale: a livello solo locale è più o meno fantascienza) appoggiando Albertini, non ci sarebbe storia. Vincerebbe lui, con due opposizioni, una a destra e l’altra a sinistra, destinate a distruggersi a vicenda salvo esponenti pronti a saltare sula carro del vincitore;
  • D’altro canto è anche possibile che la destra, sondaggi alla mano, da qui a giugno cambi cavallo lasciando a casa la Moratti e puntando comunque su un personaggio più gradito alla Lega. Molti autorevoli soloni giurano che andrà così, sparigliando ancora i giochi.

Comunque sia, complimenti a Pisapia per la bella vittoria. Ma non lo invidio. Nei prossimi mesi avrà ben pochi motivi per sorridere…


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