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MILANO. Lombardia, boom occupati in agricoltura: +24% nel primo trimestre 2015

Creato il 06 giugno 2015 da Agipapress
MILANO. Lombardia, boom occupati in agricoltura: +24% nel primo trimestre 2015 MILANO. Lombardia, boom del lavoro in agricoltura come emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Istat, il primo trimestre 2015 ha fatto registrare un balzo di quasi il 24% degli occupati, passati dai 67 mila del primo trimestre 2014 agli 83 mila del primo trimestre di quest’anno, con un aumento percentuale maggiore fra i dipendenti con un più 31,6% mentre gli indipendenti sono saliti anche loro ma del 22,9% (sempre facendo il confronto fra il primo trimestre 2014 e il primo trimestre 2015). “Le attività agricole – spiega Ettore Prandini presidente di Coldiretti Lombardia – possono offrire opportunità di lavoro sia per chi vuole costruirsi un futuro professionale sia per chi cerca un’occupazione temporanea”  In Lombardia gli agricoltori sotto i 40 anni titolari di azienda o che collaborano nella gestione delle imprese agricole sono circa 15 mila e operano in tutti i settori: dall’allevamento alla coltivazione di alberi da frutta e ortaggi. Il 15% dei giovani agricoltori, spiega un’analisi della Coldiretti Lombardia, possiede una laurea, mentre il 68% ha un diploma superiore. Le nuove generazioni tornano in campagna spinti dalla passione (36%) o per mantenere in vita l'azienda di famiglia (26%). Per il futuro sognano materie prime ed energia meno care (65%), una burocrazia che rubi meno tempo al lavoro (57%) e con maggiori possibilità di accesso al credito (33%). MILANO. Lombardia, boom occupati in agricoltura: +24% nel primo trimestre 2015 Oggi le aziende sono in mano a ragazzi sempre più preparati la maggior parte di loro ha conseguito titoli specifici (perito agrario,  agrotecnico, scienze agrarie, viticoltura ed enologia), ma non mancano meccanici, geometri, esperti di pubbliche relazioni e ingegneri elettronici che nonostante studi non agricoli hanno scelto il “ritorno alla terra”. I settori dove i giovani sono più impegnati sono: l’allevamento (49%), la coltivazione dei cereali (38%), la coltivazione degli ortaggi (14%), la coltivazione degli alberi da frutto (11%). Un mondo che fino a ottobre viene anche raccontato a Expo, anche attraverso le iniziative del Padiglione Coldiretti, sul cardo, all’ingresso sud. “Expo – conclude Prandini - è l’occasione per riflettere non solo sul rapporto fra noi e il cibo, ma anche su tutto il mondo della produzione, sulle filiere dal campo alla tavola, su un nuovo modo di intendere lo sviluppo e anche il commercio internazionale e la difesa delle economie locali. Non dimentichiamo che ogni anno oltre 60 miliardi di euro vengono sottratti al settore e al nostro Paese dal finto Made in Italy”

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