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Milka Luflèe

Creato il 03 aprile 2014 da Eva Guidi

ImmagineNon è mai capitato, dall’apertura di questo blog, che io pubblicassi nello stesso giorno due post, ma oggi va così, ho voglia di scrivere, modalità parole a raffica attivata. Sarà fondamentalmente che da un po’ di giorni a questa parte la mia predisposizione nei confronti del mondo è cambiata, mi sento più serena, positiva ed è una bella sensazione che ho la necessità di condividere con gli altri; non è subentrato nulla di nuovo nella mia vita, non ho trovato un lavoro, non ho vinto al lotto, non sono diminuite le difficoltà con cui ho da sempre avuto a che fare, si è parzialmente modificato il mio modo d’essere. Mi sento sbloccata, incentrata su me stessa e sul mio equilibrio, ho voglia di sorridere, di vivere, sento che pian pianino l’ovetto di cristallo che mi circondava si sta sgretolando e non c’è solo più buio e confusione ma ciò che mi circonda inizia ad assumere dei contorni definiti e colorati, io stessa inizio a scorgermi oltre quell’ombra che mi appesantiva, schiacciava. Ho messo un punto ed iniziato un nuovo capoverso nella mia storia, forte della consapevolezza che la vita possa essere differente se solo noi le diamo la possibilità di sbizzarrirsi; ci deve pur essere il sole, non solo ad illuminare i nostri volti o sulle tende arancioni della mia camera, ma dentro di me ora ha voglia di sprigionarsi, di scaldarmi il cuore, manifestandosi in quel sorriso di cui ho sempre avuto paura. Sono Evasole, è un bel nome in fondo, e, se anche non piace a chi mi sta accanto, l’importante è che per me sia speciale, che protegga e porti avanti questa speranza che mi toglie il fiato, che mi porta a spalancare le finestre del mio essere ed assaporare un’aria nuova, buona, fresca, un’aria di rinascita.

Ho letto un libro i giorni scorsi, una lettura leggera ma meritevole, un romanzo che porta in sé proprio i segni di questa personale rivelazione: è la storia di 5 persone, età, percorsi di vita, aspirazioni differenti, accomunati da un’unica patologia, l’obesità. Iniziano così un percorso di sostegno reciproco e crescita che li porterà, non senza difficoltà ovviamente, a riscoprire il mondo e se stessi. Alison Sherlock con “Domani mi sposo” tenta di farci capire proprio come la felicità non dipenda esclusivamente da qualche kg in meno, dal raggiungimento del peso forma o dell’addominale scolpito, ma dalla presa di coscienza del proprio valore personale. Si possono intraprendere tutte le diete del mondo ma sono la mente, i pensieri e l’interiorità negativa di ciascuno di noi a rappresentare il vero problema.

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Mi sento così di lasciarvi con una citazione del libro, che in sé racchiude anche il mio pensiero e credo fermamente anche il vostro :)

” Avere un bell’aspetto esteriore è semplice. Tuttavia, tenete bene a mente che non esistono volti brutti, ma solo persone brutte. Parlo di quelli che sono privi di tatto, di comprensione o di gentilezza. Questa è la vera ed unica bruttezza. Sarete belle solo nella misura in cui credete di esserlo”.

Oggi niente baci o abbracci, oggi solo sorrisi :)

Evasole

 



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