Magazine Società
Ecco, quello è il lettore che c'è in me e viene fuori, quello che se potesse butterebbe via tre quarti dei giornali per tenersi solo alcune informazioni rilevanti, perché il resto è fuffa che non cambierà una virgola delle nostre vite, fuffa che serve solo per metterle vicino una pubblicità e portare a casa qualche soldo.
Bene, oltre a queste mie quattro motivazioni popolane e ciniche, ora posso aggiungerne altre. C'è Luca Sofri che su Wittgenstein scrive un post sull'informazione e il peggioramento del giornalismo, riprendendo un articolo recente dell'Atlantic Monthly, e poi c'è "Avoid News - Towards a Healthy News Diet", undici pagine di riflessioni sulle "news diet" e la dannosità dell'information overload scritte da Rolf Dobelli, che - apprendo solo ora - è uno scrittore e imprenditore svizzero.
In parte una soluzione ci sarebbe. Affidarsi solo a giornali ridotti, ma non come i free press, piuttosto con una summa riflettuta e ben argomentata, un riepilogo dettagliato sulle persone, le istituzioni, le imprese e le idee che muovono il mondo. Come Il Foglio, ma non schierato. Meglio. Pensava a un giornale così anche Indro Montanelli, poco prima della sua morte. A più riprese ripeteva che se avesse fatto un nuovo giornale sarebbe stato fisicamente come il quotidiano di Giuliano Ferrara (leggi qui il discorso all'Università di Torino nel 1997 e vedi qui il video del 1999). E tornando al discorso di Sofri e dell'Atlantic Monthly, Montanelli già 14 anni fa diceva che è diventato tutto una questione di ufficio marketing. Tante notizie, tanti lettori, tanta pubblicità.
E dire che Montanelli era anche uno che si riempiva la bocca dicendo di fare un giornale per i lettori, dare le notizie che interessano ai lettori, etc etc... ai lettori. Demagogia, direbbe Sofri. O forse una concezione alta, elitaria, una grande stima per i propri lettori.
Il problema è che per fare il mio mestiere devo leggere tanto, anche le cagate. E se un giorno George Orwell sbottò e disse "sono stufo di recensire cagate", allora io farò lo stesso e dirò "sono stufo di leggere e scrivere stronzate".
*Enzo Forcella era un giornalista politico italiano che sviluppo un'interessantissima e consigliatissima riflessione sul giornalismo politico, pubblicata su "Tempo Presente" nel 1959 e ripubblicata nel 2005 da Donzelli col nome "Millecinquecento lettori. Confessioni di un giornalista politico".
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La Torino che cambia: Mirafiori
Oggi è un'altra data importante nel cammino che la Città di Torino sta facendo verso il futuro. Il punto di partenza, ben noto, è quello della città... Leggere il seguito
Da Retrò Online Magazine
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Consolata Mission Centre Bunju(Tanzania) / E' qui la Festa?
Sabato, 27 giugno,al Consolata Mission Centre di Bunju, periferia residenziale di Dar es Salaam, si è svolta la festa in onore di Maria Consolata, madre e... Leggere il seguito
Da Marianna06
AFRICA, SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ -
Lettera non spedita
Non ho tempo per intrattenermi troppo sulla geremiade che oggi Giuliano Ferrara leva ai cieli per la sentenza della Corte suprema americana sulle nozze gay (Il... Leggere il seguito
Da Malvino
SOCIETÀ -
Campionato italiano di ciclismo: uno spettacolare Nibali sulla salita di Superga
É stato il Vincenzo Nibali dei giorni migliori, quello che ieri ha vinto (bissando il successo dell'anno scorso) il campionato italiano di ciclismo su strada,... Leggere il seguito
Da Gaetano61
SOCIETÀ -
Sebastian Friedrich, l’artista senza frontiere
Sebastian Friedrich è un ragazzone italo-tedesco. Spalle larghe e sguardo sognatore. E' un idealista avventuriero, che ama afferrare a piene mani la vita e... Leggere il seguito
Da Retrò Online Magazine
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Cinema, sei capolavori restaurati di Yasujiro Ozu al Nuovo Sacher di Moretti
E’ in corso a Milano, nei cinema Anteo e Apollo fino al 22 luglio, e arriverà presto a Roma, al cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti, e in altre città, Torino,... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ