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Minori e media:Bimbi-violenti, è bufera in Messico per un filmato choc a sfondo politico,

Da Simonetta Frongia
Pubblico per intero l'articolo che trovo sul corriere:
MILANO - Trafficanti di droga, poliziotti corrotti, rapinatori. Dismettono i panni dei bambini e impugnano pistole, sigarette, mazzette di banconote fruscianti i protagonisti di un video-choc che anima un acceso dibattito, in Messico, in vista delle presidenziali del primo luglio. Il cortometraggio, dal titolo «Ninos incomodos» («Bambini scomodi») dell'organizzazione Nostro Messico del Futuro, utilizza baby-attori che mettono in scena azioni violente e delinquenziali per denunciare la grave situazione in cui si trova il Paese. Il video vuole essere un messaggio alla politica. Che i bambini chiamano per nome: «donna Josefina, don Andres Manuel, don Enrique, don Gabriel», dando disinvoltamente del tu ai candidati alle presidenziali. «Basta lavorare per i vostri partiti e non per noi; basta soluzioni calate dall'alto. È finito il tempo. Il Messico ha già toccato il fondo», recita una ragazzina, circondata da un gruppo di coetanei, rivolgendosi alla telecamera senza esitazioni. UN MILIONE DI CLIC - Il video, in circolazione da martedì, ha già superato il milione di visite su Youtube ed è stato ripreso da emittenti tv e siti di notizie. Vari parlamentari e organizzazioni per la tutela dell'infanzia si sono scagliati contro il filmato, stigmatizzando l'impiego dei bambini, e hanno chiesto alle autorità di ritirarlo. I politici chiamati in causa hanno invece, diplomaticamente, appoggiato l'iniziativa. Il candidato del Pri Enrique Pena Nieto ha scritto su Twitter: «Appoggio il messaggio. Sento le stesse cose durante la campagna elettorale. È ora di rinnovare il Paese». Sempre «cinguettando» Josefina Vazquez Mota del Pan ha detto: «È un appello che non può restare inascoltato. Accetto la sfida, desidero unirmi a voi». Consensi anche dall'aspirante di Nuova Alleanza Gabriel Quadri e dal rappresentante delle sinistre, Lopez Obrador (penalizzato, nella tornata del 2006 vinta dal conservatore Felipe Calderon, da analoghe campagne sponsorizzate da gruppi imprenditoriali privati) - «è forte - ha detto - ma è la realtà». IPOCRISIA - La rivista online Pulso Ciudadano si chiede: «Di chi la colpa, se non della stessa classe dirigente che plaude al video?». Segue la denuncia che dietro al «presunto movimento civile» Nostro Messico del Futuro (che nel suo sito si definisce come «un movimento sociale su scala nazionale, che ha convocato tutti i messicani per esprimere la propria visione sul Messico nel quale gli piacerebbe vivere») ci sia, in realtà, il partito degli imprenditori, che preme per l'approvazione di «riforme strutturali» a favore dell'iniziativa privata. Finanziatore del video, sostiene il settimanale Proceso, sarebbe uno degli uomini più ricchi del Paese, Alberto Bailleres, presidente del consiglio d’amministrazione di GNP (Grupo Nacional Provincial), gruppo assicurativo che ha opromosso il video e che vanta un costante impegno sociale. Bailleres è una figura molto controversa: con una fortuna calcolata in 8 miliardi e mezzo di dollari e diverse operazioni finanziarie discutibili alle spalle, politicamente si rifa a idee di estrema destra e, secondo Proceso, avrebbe guadagnato e speculato per decenni grazie ai mali della società messicana. LA DENUNCIA - «Si evita accuratamente di parlare di salari dignitosi, di collusione tra imprese statali e capitali privati, di iniquo sfruttamento delle materie prime», sono le accuse. Che il Movimento rimanda al mittente: «Nostro obiettivo - sostengono gli attivisti - è raccogliere le opinioni dei cittadini messicani in un documento: il Decreto del Nostro Messico del Futuro, da inviare a tutti i candidati alle presidenziali». Una sorta di manifesto del buon governo, che viene dal basso. Per il Paese, un inedito esempio di «democrazia partecipativa».
È vero che il video non propone nulla, ma è anche vero che non è questo il suo scopo. Lo scopo è la denuncia, e in questo i quattro minuti di durata del filmato riescono decisamente bene: non viene mai voglia di chiudere la pagina. E il sogno di garantire un futuro migliore ai nostri figli, «messo in scena» da bambini di 8-10 anni, risulta ben più di una mossa a effetto.

Antonella De Gregorio http://www.corriere.it/esteri/12_aprile_13/video-messico_cd75312e-854a-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml  Mi vengono in mente alcune riflessioni: fa senso il milione di click su you tube perché ad essere violenti sono dei bambini o perché ci vergogniamo del fatto che prendano i panni degli adulti e di un'intera società che li rappresenta? Mi viene in mente un video che pubblicai tempo fa " I bambini imparano ciò che vivono" e, forse é proprio questo il punto sapere che la civiltà occidentale é talmente corrotta che i nostri bambini hanno da imparare solo il peggio. Già perché in molti dimenticano una cosa che i gesti valgono molto più delle parole: é inutile dire non urlare se poi si urla, non fumare se poi si fuma, non rubare se poi si ruba, gli adulti dimenticano di essere sempre esempio per i bambini, sia in positivo che in negativo e si tende a dire" fai ciò che dico e non ciò che faccio", ma le parole cadono e non hanno valore rispetto alle azioni. Altra riflessione: é indubbio che si é sfruttata un immagine dell'infanzia solo per raggiungere un certo scopo e, che probabilmente poi proprio i più giovani saranno quelli che saranno meno ascoltati, ma non c'è da sorprendersi (purtroppo!) se pensiamo che in tutto il continente americano (compresi i civilissimi USA), non ve n'è neppure uno che abbia firmato la Convenzione Internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza! Di nuovo i minori sono solo oggetto reale e virtuale di sfruttamento anche e soprattutto dietro consenso di chi dovrebbe tutelarli: la famiglia in primis e la società tutta.   In questo caso lo sfruttamento é relativo al'immagine, alla persona, all'idea stessa di infanzia e, soprattutto è uno sfruttamento di tipo commerciale e, oserei dire, ideologico-politico.   E' vero che colpisce perché lo scopo é quello di denunciare, ma in fondo credo che sia solo una strategia per vincere. I bambini nei media e nelle pubblicità sono utilizzati perché inteneriscono e fanno vendere bene, penso purtroppo che in questo caso sia lo stesso e non invece un grido per salvare le generazioni future. Il sogno, non credo si realizzerà neppure stavolta. 
S.F. 
I bambini imparano ciò che vedono

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