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Misery non deve morire. Elogio di Kathy Bates.

Creato il 24 novembre 2013 da Fidelio

Kathy Bates - Misery

Quando spunta Kathy Bates in qualche film o serie tv ci sono due immagini che mi si piazzano davanti come i bengalesi con gli ombrelli appena comincia a piovere: il faccione pucci di Pomodori verdi fritti alla fermata del treno e il faccione psicopatico di Misery non deve morire. La signora è la sintesi della dicotomia fra il bene e il malissimo, un’icona piazzabile dove più vi aggrada, la vostra “fan numero uno”. Anche uno come Stephen King ha perso la testa per la nostra silfide, tanto che dopo Misery ha scritto per lei altri ruoli e perfino quei tromboni dell’Academy l’hanno premiata, facendola diventare, nel 1991, la prima donna a vincere un Oscar come miglior attrice in un horror/thriller. Cinque altissimo, Kate. E la volete sapere un’altra cosa su Misery? Sì dai, diccela. Se insistete. Stephen King voleva inizialmente pubblicare il romanzo con il suo pseudonimo, Richard Bachman, qualche lurida spia, però, spifferò a tutti che Bachman era King, allora lo scrittore fece uscire il libro con il suo vero nome e annunciò che Bachman era morto di “cancro dello pseudonimo”. Bravò.


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