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Miss Italia, continua la polemica: la Rai pensa ad un nuovo format

Creato il 17 luglio 2013 da Digitalsat

Miss Italia, continua la polemica: la Rai pensa ad un nuovo formatIl giorno dopo il plauso del presidente della Camera Boldrini allo stop della Rai a Miss Italia, non si fermano le polemiche, ma non manca chi, come Fiorello, difende il concorso di bellezza («Ipocrita prendersela con un programma che ha portato fortuna a tante ragazze, belle e parlanti») e chi, invece, come l'Osservatore Romano, rincara l'affondo: «merita oblio», è «ormai un misero carrozzone».

Ma la Rai pensa già a un nuovo format, almeno stando alle parole del direttore generale Luigi Gubitosi che oggi torna così sul ruolo delle donne in tv:

«Credo che concordiamo tutti sul fatto che Miss Italia sia un format desueto: stiamo valutando al nostro interno se trovarne uno nuovo per parlare di donne».

Ma a quale programma si riferisce Gubitosi e dove andrà in onda? Fonti interpellate dall'ANSA a Viale Mazzini fanno sapere che il dg avrebbe dato mandato al vicedirettore generale Antonio Marano di individuare con l'ausilio dei direttori delle tre reti Rai un nuovo format dedicato alla donna che tenga conto non solo dei canoni di bellezza, ma di linguaggi più al passo con i tempi e meno retrò. Le stesse fonti fanno sapere che al momento sarebbe stato individuato un progetto per un programma, una sorta di talent con lo stile protagonista, che promuova la bellezza e il talento femminile e che invece che sull'ammiraglia Rai potrebbe rivolgersi al pubblico più giovane di Rai2.

Il patron del concorso Patrizia Mirigliani da parte sua fa notare:

«Noto finalmente che la Rai prende coscienza che Miss Italia è un format desueto. Da anni invano avevo chiesto alla dirigenza dell'azienda la rivisitazione radicale di un format non più legato ai tempi e al mondo femminile, format purtroppo non di mia competenza, ma unicamente di responsabilità della Rai».

A questo punto viene spontaneo chiedersi se Mirigliani con la sua Miren potrebbe spostarsi su Rai2 o su un'altra rete Rai, magari cambiando il nome al programma, ma mantenendo il marchio di fabbrica. Su questa ipotesi, però, le fonti Rai preferiscono non sbilanciarsi: «Stiamo valutando vari progetti, probabilmente sarà una produzione esterna».

E oggi proprio Fiorello, pur notando che ultimamente il programma «aveva subito un calo di ascolti», ha fatto presente che «ci sono state edizioni di Sanremo che in passato sono andate malissimo. Per il Festival si sono però trovate formule nuove: lo si dovrebbe fare anche per Miss Italia».

Secondo lo showman «ci sono cose molto più vergognose. Potremmo fare una lista di argomenti su cui il presidente della Camera dovrebbe intervenire, a partire da certe dichiarazioni dei politici». L'Associazione Utenti Radiotelevisivi appoggia in pieno le dichiarazioni di Fiorello: «Ha ragione e il presidente della Camera sbaglia e di grosso quando associa Miss Italia ai programmi nei quali le donne sono costrette a rimanere mute e svestite. La Boldrini fa di tutta l'erba un fascio, compiendo una generalizzazione ingiusta e fuori luogo».

Secondo il quotidiano della Santa Sede, in un commento a firma di Lucetta Scaraffia, «parlare male del concorso di Miss Italia, oggi, è come sparare sulla Croce Rossa. Tuttavia, se bene ha fatto Anna Maria Tarantola a cancellarlo dal palinsesto della Rai, ritenendolo non idoneo al servizio pubblico, dobbiamo anche ricordare che negli ultimi anni gli ascolti erano crollati: di ragazze in costumi da bagno, ormai, ne vediamo a tutte le ore e su tutti i canali».

Ma c'è anche chi, come il senatore leghista Gian Marco Centinaio, fa notare: «Non c'è nulla di scandaloso nè di scabroso in donne mute in bikini. Spero davvero, per rispetto dell'intelligenza del presidente Boldrini, che non voglia trovare il seme dell'intolleranza e della violenza maschilista nei concorsi di bellezza o in tv o peggio che la giustifichi esattamente come fanno i maschi peggiori che si sentono autorizzati a compiere barbarie di fronte a minigonne, tacchi alti e rossetti rossi».

Con la terza carica dello stato si schiera Ilaria Borletti, sottosegretario Mibac: «Miss Italia racconta una lunga storia di costume italiano, ma nonostante questo, e nonostante i nomi importanti di attrici uscite da quella manifestazione negli anni lontani, negli ultimi 15 anni l'immagine della donna in televisione è stata man mano svilita e schiacciata»


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