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Miti degli anni ’80

Creato il 12 giugno 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

0739e26ec791c1a6a3b8ce08b560cbd63ab6c127Gli anni ’80, seconda puntata su National Geographic Channel dello show tv condotto da Matteo Bordone. Dall’ascesa di Madonna alla paura della guerra fredda. Dal disastro nucleare di Chernobyl ai successi di Diego Armando Maradona. Gli anni ’80 sono stati anni di innovazioni tecnologiche, di eccessi e di grandi ambizioni ma anche di eventi storici che ci hanno reso quel che siamo oggi.

Nel 1980 le cose sono cambiate, uomini potenti e avidi sono diventati incredibilmente famosi e J.R era colui che li rappresentava al meglio. Stiamo parlando di Dallas la serie televisiva che ha fatto impennare gli indici di ascolto. J.R era quello che tutti gli uomini volevano essere, aveva donne, soldi e potere. Dallas diventa un fenomeno mondiale. Perfino la famiglia britannica segue la serie più popolare al mondo, la regina madre è una fan di  Larry Hagman e del suo personaggio iconico J.R. Ewing. 350 milioni di persone in 57 paesi seguono Dallas che registra il più alto indice di ascolto tra le trasmissioni americane. Una serie incentrata sulla ricca f

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amiglia Ewing, operante nel settore petrolifero e nell’allevamento industriale di bestiame.  Viene trasmessa anche in Romania dove il brutale dittatore, Nicolae Ceauşescu la trasmette convinto che possa dimostare al suo popolo che i soldi sono l’elemento corruttore dell’occidente. Fu un grave errore che generò conseguenze irreversibili. Un popolo tagliato fuori dal mondo scopre un’altra realtà. Scoprì degli aspetti fino ad allora poco conosciuti ed inconsueti e nel mese di novembre del 1987, 10.000 operai si sollevarono a Brasov, contro il regime per far valere i loro diritti di base. Nel 1989, dopo la caduta del Muro di Berlino, il potere comunista in Romania cominciò a vacillare, segnando la fine del regime e degli anni’80.

Ma all’inizio imparare come sentirsi bene diventa la tendenza del decennio. Attraverso la realizzazione, il profitto personale, il consumismo e un duraturo senso di ottimismo. Non c’era internet, non c’era google, non c’erano telefonini, ma nella storia moderna quel decennio è ricco di tanti avvenimenti e conseguenze accadute tutte insieme. Film  come “Il tempo delle mele”, gli indimenticabili come “E.T.”e  le avventure di Indiana Jones. I biscotti del Mulino Bianco, le Timberland, il Tubo Perugina, l’ Emporio Armani, il bollitore Alessi, United Colors of Benetton, gli Swatch e grandi squadre, grandi giocatori, veri dei.

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Gli  anni’80 hanno cambiato il volto del calcio per sempre. Momenti incredibili che hanno dato vita al calcio che conosciamo oggi.  Gli anni ’80 la nuova epoca d’oro del calcio italiano. L’Italia diventava campione del mondo per la terza volta, il nostro primo momento memorabile lo stadio del Messico che farà da palcoscenico a uno dei momenti più belli dove lo sport incontra la sua stella nascente: Diego Armando Maradona “El Pibe de oro” che proprio da qui inizia ad arricchire la sua fama leggendaria. Un vero fuoriclasse, insieme ad una nuova generazione di giocatori dal talento incredibile che segneranno il successo del calcio. Real Madrid, Argentina, Liverpool, Brasile, Germania e Italia, tutte squadre famose che sapevano infiammare gli stadi, con i loro eroi che mettevano in campo intelligenza e bravura.

“Palla al centro per Muller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, è finito! Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo”. Serve aggiungere altro? Naturalmente il famoso urlo è quello di Nando Martellini al termine di Italia-Germania Ovest, la finale di Spagna 1982 che ci ha consegnato il titolo di Campioni del mondo per la terza volta. Basterebbe quest’unico richiamo per rappresentare l’intero decennio per noi italiani ma accadde molto altro all’interno dei nostri confini come in tutto il mondo.  A parlare furono gli applausi che scrosciarono da tutti gli stadi, senza distinzione di tifo o nazionalità.

La passione per il calcio esplose contribuendo alla nascita di una nuova era in cui il calcio diventa un evento mediatico globale rivoluzionando per sempre l’immagine della Tv che capisce l’effetto che può avere la diretta.

Anni di rottura e progresso in cui è nata la società contemporanea, in cui sono avvenuti fatti che ci hanno cambiato per sempre e si sono inventati oggetti dei quali, oggi, non sapremmo fare senza.


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