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Modifica delle rose di Serie A: solo una squadra in regola, ma la situazione è più gestibile del previsto

Creato il 30 novembre 2014 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Lo scorso 20 novembre il Consiglio Federale ha votato una serie di modifiche alle NOIF che riguardano le rose delle squadre di Serie A (per i dettagli vi rimandiamo al nostro post sull'argomento).

Le prime reazioni sono state tese ad evidenziare come queste riforme, che saranno operative solo quando votate dall'Assemblea della FIGC, avranno un impatto molto forte sulle nostre squadre, costringendole a rivedere completamente il loro assetto già a partire dal prossimo calciomercato.

In realtà, anche se allo stato attuale una sola squadra di Serie A sembra rispettare tutti i parametri previsti, la situazione è meno drammatica di quanto non sembrasse all'inizio.

Limite ai 25 calciatori in rosa

Ad oggi solo 3 squadre (Chievo, Fiorentina e Parma) presentano una rosa complessiva di più di 25 elementi.

Modifica delle rose di Serie A: solo una squadra in regola, ma la situazione è più gestibile del previsto

Tale limite può infatti essere superato laddove la rosa sia composta da giocatori Under 21. Il testo recita infatti:

Sarà consentito alle società di Serie A l'utilizzo aggiuntivo, rispetto a quelli dell'elenco dei 25 calciatori di cui ai successivi commi, di calciatori, tesserati sia a titolo definitivo sia temporaneo,che alla data del 31 dicembre della stagione sportiva precedente non abbiano già compiuto il 21°anno di età ("calciatori under 21").

Modifica delle rose di Serie A: solo una squadra in regola, ma la situazione è più gestibile del previsto

Presenza di U21 e calciatori provenienti dal vivaio

Emerge un dato interessante sulle politiche delle nostre squadre di Serie A: se osserviamo la composizione delle rose, infatti, possiamo notare come sia nell'utilizzo degli Under 21, sia nello sviluppo dei Vivai, le cosiddette "grandi" non si distinguano per lungimiranza.

Modifica delle rose di Serie A: solo una squadra in regola, ma la situazione è più gestibile del previsto

Se è abbastanza normale pensare che le squadre "normali" o le neopromosse possano essere portate ad un maggiore utilizzo di calciatori giovani, la differenza che esiste fra Cagliari (10 U21 su una rosa di 29, quindi il 34,5%), Udinese (9 su 32), Empoli (8 su 27), Palermo (8 su 31) e le grandi è veramente importante: basti pensare che Roma e Juve, rispettivamente con 4 e 3 U21, coprono appena il 12/13% della rosa.

Modifica delle rose di Serie A: solo una squadra in regola, ma la situazione è più gestibile del previsto

Non molto diversa la situazione dell'utilizzo di calciatori provenienti dalla proprio settore giovanile: a parte l'Inter, che ne può schierare 8 ed è la seconda dopo l'Empoli, per trovare una squadra fra le prime bisogna arrivare ai 4 calciatori della Juventus. In mezzo troviamo Atalanta, Cagliari e Genoa con 7, Cesena e Fiorentina con 6.

Da un lato il fenomeno potrebbe essere giudicato comprensibile: le "grandi" lottano per vincere, non hanno tempo di aspettare e testare i giovani. Alla lunga, però, questa politica porta degli impatti negativi sul versante dei costi, perché di fatto delega alle altre squadre l'attività di scouting e "svezzamento" dei giovani calciatori, con i risultato di portare ad un incremento dei prezzi e non rendere la società autonoma nella sua attività di ricerca di nuovi talenti.

Tranne il Genoa tutte hanno dei problemi, ma con livelli diversi di "gravità"

Se guardiamo all'insieme dei requisiti (rosa di max 25 giocatori, salvo sforamento del limite con gli U21, presenza di almeno 4 calciatori del vivaio e/o 4 provenienti da vivai esterni, limite di 2 extracomunitari), allo stato attuale sembrerebbe che ci sia solo una squadra che rispetta già in questa stagione tutti i parametri: il Genoa.

Modifica delle rose di Serie A: solo una squadra in regola, ma la situazione è più gestibile del previsto

Le altre dovranno intervenire sul calciomercato, ma per alcune non basterà: se, infatti può essere uno strumento utile per trovare una soluzione ai calciatori in eccesso rispetto ai limiti assoluti (i 25) o particolari (calciatori extracomunitari), diventa molto più complesso poter sfruttare tale strumento laddove sia manifesta una carenza strutturale di investimenti sul settore giovanile.

Chievo e Verona non schierano alcun giocatore proveniente dal proprio vivaio; Napoli, Palermo e Torino ne hanno uno solo; Parma, Sampdoria, Sassuolo e Udinese due. Siamo lontani dai 4 richiesti dalla norma e, soprattutto, queste non sono variabili che si possano improvvisare.

Meno problematico il rispetto da parte di normativa relativa ai calciatori provenienti dai settori giovanili.

Per la sola stagione 2015/16, le società di Serie A che non disponessero del numero minimo di 4 "calciatori formati nel club", potranno inserire nella lista dei 25 fino ad 8 "calciatori formati in Italia".


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