Magazine Diario personale

mono

Da Francesca_82
Premessa:la lunghezza di questo post dipende solo dalla destrezza e pazienza che ho per scrivere dallo smartphone, vista la decadente e ridicola connessione che mi sta offrendo merdafone questo mese. Se pubblico lasciando a metà una frase è  perché mi sono stufata o perso quattro diottrie scrivendo.
Ganzo sto mese, sto scoprendo le gioie del traffico, la casa in stato di abbandono, gatti che sembrano pecorelle perché si cibano d'erbetta...il tutto perché ho scoperto di non avere la vocazione multi-tasking.
Leggendo blog, molti di mamme ma anche di impiegate in posta, mi sono sempre resa conto di non avere mai sviluppato davvero quella capacità che ci trasforma in dea kalì nel momento in cui partorisci e riesci a quadrare i figli la spesa gli hobby e uno o due lavori e pure qualche sfizio.
Modestamente, una si scusa dicendo:"nono, non riesco a fare tutto, macché, faccio solo 200 cose delle 400 che vorrei..." mentre:edita foto per il blog, mentre si secca la pasta di sale, e una deliziosa  cena è  praticamente in tavola. La stragrande maggioranza delle mamme, che la cosa sia voluta o no, sono necessariamente multi-tasking: il cervello ha la capacità di scindersi in quattro settori a compartimento stagno e funzionare in modo autonomo senza creare conflitti.
Sì, pure io mi ci sono ritrovata in questa situazione e mentre c'è chi si piace e compiace, io ammetto serenamente che no, non mi piace, sono monotasking, faccio una cosa alla volta  contando anche le attività basiche di manutenzione e in generale ho tre interessi e  non voglio dimostrare di essere wonderwoman.
Sapete a chi mi ispiro?A quei fantastici burloni che erano i miei ex coinquilini maschi. Ho sempre avuto coinquilini maschi e sono sempre rimasta affascinata dalla loro capacità di sbattersene. Magari perché dietro c'era una madre fac-totum che glielo lasciava tutto sistemato o che non avendo l'utero  non hanno proprio l'ansia da prestazione tipica femminile, fatto sta che mi sono messa a pensare e devo dire che sto molto meglio a fare poche cose ma bene che trecento male, ma che mi vedevo obbligata a fare quasi fino a farmele piacere. Solo perché sono madre non mi appassionerò alla purpurina e non credo farò mai il didò autoprodotto, così come non vedo il nesso tra me e i calzini di Raul.
Anche se questo significa non rispettare ma manco da lontano i tipici canoni di moglie e madre.
Diciamo che tratto Raul come un coinquilino da cui mi aspetto la normale collaborazione che pretendevo anche da Paolino e Alessandro, certo con più amore, ma niente della serie Tu Tarzan, io Jane, perché anche Tarzan lava il cesso quando ci vuole.
E poi mi sono tolta di dosso quella sgradevole sensazione di dover dare sempre qualcosa di più solo per il fatto di essere madre.
Con i miei interessi poi che mal si accoppiano a qualsiasi attività da fare in famiglia e so già per certo che mai sarò eletta -thank god- rappresentante di classe, sono proprio contenta nel dirvi che stasera mi tirava il culo preparare la cena e abbiamo cenato a base di pop corn.
Si, il mais è nostro e ho usato olio di girasole per renderli meno pesanti.
Come siete messe?  Let's beer!!

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