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Motocross: Dario Pasta, una vita sulle due ruote

Creato il 24 febbraio 2015 da Sportduepuntozero

motocross - Dario PastaDario Pasta ha 33 anni e quasi una trentina li ha trascorsi in sella a una moto da cross. La sua è una famiglia di motociclisti; il papà e lo zio gli hanno trasmesso una passione sconfinata e lui l’ha infusa nei suoi due bambini, già capaci di guidare le due ruote a soli 4 e 6 anni. Nella sua vita Dario ha gareggiato moltissimo e conosce praticamente tutto del suo sport; ciò che sa lo insegna ai ragazzi e agli amatori sulla pista del Motoclub Barbania (di cui oggi è presidente), fondato nel 1993 alle porte di Torino dai familiari e da alcuni appassionati del paese, in un luogo dove al moto è quasi una religione. “Ho iniziato con un 50 monomarcia, girando nel parcheggio o nella zona minicross delle piste sulle quali si allenavano mio papà e mio zio” ricorda, “e sono arrivato fino alla 125. Poi si è deciso di costruire una pista qui a Barbania, il lavoro era parecchio e negli anni dell’adolescenza non sono riuscito ad allenarmi come un agonista. Ho ripreso a gareggiare dopo i 18, quando sono stato più autonomo e ho avuto più tempo per la pratica”.

Il tracciato è omologato ASI e ospita gare di ogni categoria, eventi promozionali e raduni. Gli ostacoli non sono troppo tecnici ma ugualmente divertenti, una caratteristica che permette a Dario di organizzare i corsi per principianti. “Crediamo tantissimo nella formazione dei ragazzi e dei bambini” afferma, “sono il futuro di questo sport e della grande tradizione che abbiamo in Italia. Abbiamo creato uno junior team, per portare i giovani dai primi passi in pista fino ai campionati, dal cinquantino monomarcia fino alla 450 4 tempi, secondo un’evoluzione che passa per cilindrate intermedie e motori a 2 tempi”.

“Graduale” è la parola d’ordine quando si insegna il motocross. Si parte dall’equilibrio e dalle manovre di base, poi si passa ai percorsi per principianti, infine a quelli più tecnici. ““La moto in natura non esiste” diceva un mio maestro e amico” prosegue Dario Pasta, “andare in moto non è una cosa spontanea ma si devono imparare alcune tecniche. Per i bambini un pre-requisito è saper andare in bicicletta senza rotelle. Ma devono imparare anche a proteggersi con il casco e con gli indumenti adatti e poi a prendere confidenza con il mezzo. Di solito basta una mezz’oretta per capire come usare acceleratore e freni in maniera autonoma”.

motocross - Motoclub Barbania

L’evoluzione continua con la preparazione atletica e mentale, componenti fondamentali in uno sport dispendioso come il motocross, fino allo studio delle partenze e della gestione di gara. Queste durano giornate intere, tra prove libere, cronometrate e due manche. La loro lunghezza varia in base al livello della competizione, ma in ogni caso bisogna spingere sempre. “Per questo è una disciplina faticosa, perché giro dopo giro la pista si deteriora, perché non si può mollare la concentrazione neppure per un attimo e perché, tranne che in casi eccezionali, non ci si ferma mai”.

Dario mette in sella i bambini e li segue in ogni momento. Prima di farli debuttare sul tracciato “vero” del suo Motoclub li fa girare nel percorso per minicross adiacente, poi li prepara alle gare. Uno dei suoi allievi si chiama Carlo Riggio, ha 12 anni, è arrivato quinto alla sua prima gara e promette grandi cose per il futuro. Gareggia lui stesso e coinvolge ragazzi del luogo, come il rallysta Mattia Camerlo, desideroso di una nuova avventura nei motori.

“Il motocross è bello per tutto” assicura, “se lo si pratica come agonista ti assorbe nell’allenamento, nella preparazione della moto e in gara. Ti costringe ad essere determinato e ad avere voglia di vincere. I salti danno adrenalina, sono spettacolari per chi li vede e richiedono molta abilità da parte degli atleti. Ma anche praticandolo per puro divertimento è una disciplina fantastica; si conosce gente, la si ritrova in occasione delle gare e nascono belle amicizie. Ed è uno sport aggregante e adatto alle famiglie, ottimo anche solo per passare una domenica”.

Non a caso, vicino alla pista del Motoclub Barbania, Dario ha fatto costruire un campo da beach volley, per i familiari dei motociclisti. E ripensando al ruolo di maestro conclude: “il lavoro è impegnativo ma vedere un allievo che migliora e arriva a gareggiare in contesti importanti è una soddisfazione enorme. E la cosa più gratificante è scoprire di essere riuscito a trasmettere la passione per uno sport così dinamico, affascinante e formativo”.


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