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MXGP: The Official Motocross Videogame – Il Motocross anche su PS4

Da Videogiochi @ZGiochi
di Danilo "feandie" Iaccio

A distanza di alcuni mesi dall’uscita ufficiale siamo ancora qui a parlare di MXGP: The Official Motocross Videogame, disponibile da un paio di settimane anche su PS4, una scelta che non è frutto di nessun accordo di esclusiva o altro, e come per MotoGP 14, deriva solo da un ambiente di sviluppo più amichevole in questo momento per la software house milanese e dal numero di PS4 piazzate sul mercato mondiale che ne giustificano i costi e rischi di sviluppo. Sotto alla carrozzeria qualche piccola novità soprattutto legata al comparto tecnico che rendono questa versione PS4 la migliore, ovviamente, in ambito console. Siete appassionati di Motocross e ancora non avete comprato il gioco ufficiale? Continuate la lettura per vedere se MXGP fa al caso vostro.

Senza titolo-1

SE NON TI SPORCHI DI FANGO GODI SOLO A METÀ

Sfruttando le licenze ufficiali, Milestone ha realizzato un titolo che effettivamente mancava da un po’ di tempo sul mercato, almeno riproposto in questa maniera: la più verosimile possibile allo sport che conquista nuovi appassionati anno dopo anno. Similmente a quanto avvenne con WRC, anche se come vedremo questo MXGP ricorda l’impostazione tipica dei recenti titoli di Formula 1 targati Codemasters, i pochi secondi necessari per giungere al menu principale ci permettono di dare una rapida occhiata alle tante – anche se solite – modalità di gioco inserite. Gare istantanee e gran premi, per chi è alla ricerca di brevi sessioni di gioco, o campionato e la succosa modalità carriera per chi ha più tempo da dedicare alle corse virtuali. Non solo, perché a queste si aggiungono le sfide a tempo con classifiche ed una coraggiosa modalità online. Prima di entrare nel dettaglio va detto che MXGP: The Official Motocross Videogame svela la sua natura di titolo aperto a tutti tramite cinque video tutorial attraverso i quali è possibile apprendere (teoricamente) i comandi e come muovere i primi passi in pista; filmati che sostanzialmente metteranno in risalto l’indipendenza della moto dal pilota, che andranno gestiti separatamente: con la levetta sinistra la moto e con quella destra la gestione dei pesi del pilota, molto utile anche in acrobazia. Ma non solo, perché lo scopo principale di queste prime fasi è far capire al videogiocatore che soltanto con tanta pratica sarà possibile ottenere una guida precisa ed efficace, utile su tracciati pieni zeppi di saliscendi, curve veloci e strette, per dominare le qualifiche e le gare, anche ai livelli di difficoltà più elevati. Impareremo a gestire i freni (‘LT’ quello anteriore, ‘A’ quello posteriore, se usate un normale pad per Xbox 360) per ottenere maggior aderenza e possibilità di curvare, o come gestire fasi di sovrasterzo spostando il peso del pilota, arrivando a capire che nella MXGP di traiettorie davvero ideali non ce ne sono e che si possono ottenere risultati molto importanti senza stravolgere il proprio sistema di guida – ma senza esagerare in manovre rischiose – quindi continuando nell’affrontare una curva stretta passando per la corda, oppure (quando possibile) sfruttando l’appoggio che molte tornate consentono, per uscir fuori a maggior velocità.

Diciamo pure che la prima mezz’ora di gioco andrà via per comprendere bene tutti questi aspetti che, se interpretati al meglio, ci consentiranno di essere molto veloci in pista e di limitare al massimo i tempi in volo, nei salti, grazie all’esecuzione di scrub – spostando entrambe le levette verso destra o sinistra – o di impennate controllate utili per superare più dossi alla volta. Il segreto, in ogni caso, è il tempismo. Apprese le basi, il racing game targato Milestone rivela una impostazione della modalità carriera – la più importante e rifinita tra tutte quelle offline – simile a quanto già visto in altri titoli: ad una personalizzazione completa del nostro pilota (nome, cognome, avatar, nazione, casco, tuta, numero di gara e così via) seguirà l’immersione all’interno di uno nostro spazio-ufficio grazie al quale potremo consultare il calendario di gara, gestire le email provenienti dal team o dal nostro manager, rimettere mano al nostro aspetto tramite l’armadietto, dato che avanzando nella carriera sbloccheremo nuovi caschi, e consultare i feed sociali dei nostri fan, dei risultati degli altri campionati virtuali in corso (MXGP Magazine) e delle classifiche. Insomma, il team di sviluppo ha cercato di creare un ambiente accogliente che fungesse da raccordo e contenitore a tanti piccoli aspetti che fanno certamente parte del mondo delle corse. Scesi in pista però bisognerà iniziare a far subito sul serio, anche perché settando la difficoltà dell’IA al massimo, così come quella della fisica, basteranno i primi giri nella sessione di prova per comprendere quanta pratica serva per ottenere una guida pulita e senza sbavature, per star dietro ai piloti più forti, che magari gareggiano in team più importanti e dispongono di moto da cross messe meglio della nostra. La nostra carriera inizia col debutto da wild card in due gare di campionato; gare che serviranno a mettere in mostra le nostre abilità e grazie alle quali giungeranno le prime offerte da team a noi interessati, disposti a fornirci una moto per iniziare la scalata al titolo mondiale di categoria MX2. Portati a termine i primi chilometri in prova, comprenderemo al meglio piste probabilmente sconosciute in principio, a che zone del tracciato stare attenti e come esser più veloci in determinati settori; particolari, dettagli, prove che ci aiuteranno ad ottenere un buon tempo in qualifica, e quindi ci consentiranno di arrivare meglio preparati in gara. Il feeling con le moto è buono, ma se siete davvero esperti di titoli di questo genere potreste sentir la necessità di mettere mano alla messa a punto nella schermata dei box, tramite la quale oltre alle informazioni di sessione potrete “dialogare” col vostro ingegnere di pista per modificare le impostazioni della rigidezza delle molle piuttosto che degli ammortizzatori o della trasmissione; scegliere tra due tipologie di dischi dei freni e via dicendo.

A differenza di quanto avveniva in WRC 4, nel quale i piazzamenti a fine gara influivano soltanto sulle classifiche generali della competizione a cui s’era presa parte, in MXGP: The Official Motocross Videogame ad ogni gara – vi ricordiamo che per ogni evento in realtà le corse son due: gara 1 e gara 2 – riceveremo punti esperienza (PE) in base alla posizione finale ottenuta, alle sfide pilota conseguite con successo ed alla difficoltà impostata, utili per l’innalzamento del livello MX che, come diretta conseguenza, porterà ad un consistente aumento di fan. Tutto questo, ancora una volta ricorda il tipo d’impostazione adottata dai ragazzi di Codemasters nei recenti titoli di Formula 1, come dicevamo poco sopra, ed anche la sezione “Il mio MXGP” ne è ulteriore dimostrazione. Tramite questa potremo personalizzare il nostro pilota coi nuovi oggetti sbloccati grazie all’aumento del livello MX, consultare le statistiche offline (ore di gioco, chilometri totali percorsi, risultati ottenuti) e sbloccare ben 50 immagini speciali riguardanti la vera MXGP. I team, i piloti, le tute e le moto, e ora anche tutte le piste ufficiali sono disponibili: mentre nelle precedenti versioni il campionato era composto non da tutti gli eventi ufficiali, ora sono stati aggiunti quattro nuovi tracciati che vanno a completare l’offerta sotto il punto di vista dei contenuti con le piste di Arco di Trento, la pista Sevlievo in Bulgaria, quella di Loket della Repubblica Ceca e Lierop nei Paesi Bassi. Quindi un passo in avanti fatto anche dal punto di vista delle licenze con questa versione.

SPORCHI DI FANGO ANCHE SU PS4

L’offerta è completata dalla componente online tramite la quale potremo affrontare classiche gare online, entrando in partite già create da altri videogiocatori oppure creandone di nostre tramite l’impostazione di voci quali la classe delle moto ammesse, la lunghezza della gara e la scelta del circuito, piuttosto che la presenza o meno di qualifiche ed il grado di difficoltà in generale, anche se Milestone dovrebbe spiegarci perché concedere ad ogni entrante in gara la possibilità di impostare a proprio piacimento quest’ultimo particolare, in modo tale da avvantaggiare chi seleziona lo step base durante la gara… La modalità che però ci ha più stupito, almeno a primo impatto, è stata la Stagione Online che garantisce fasi di gioco di maggior spessore, anche perché ogni piazzamento – positivo o negativo che sia – influirà sulla nostra reputazione tanto da poter esser retrocessi o promossi di grado. Purtroppo, l’attuale scarsa presenza di videogiocatori sui server ridimensiona un bel po’ questo coraggioso tentativo di Milestone e, se i risultati di queste modalità non sono stati incoraggianti nemmeno su titoli quali i recenti F1 di Codemasters, c’è poco da fare; la sensazione è che si sia cercato di fare – forse – il passo più lungo della gamba, tenendo conto che un multiplayer fatto di semplici corse online fino a 12 giocatori sarebbe stato più che sufficiente a garantire la giusta varietà ad una modalità carriera offline divertente nel breve, ma decisamente meno sulla lunga distanza. Matchmaking che anche su PS4 è buono e un netcode che nelle nostre partite si è dimostrato abbastanza stabile.

Come anticipato in apertura la versione PS4 di MXGP oltre ad aggiungere quattro nuovi tracciati del campionato ufficiale,, presenta alcune migliorie tecniche dovute in parte al passaggio su una console più potente di quelle precedenti ma anche all’adozione del nuovo motore di gioco, lo stesso utilizzato per MotoGP 14, quello che da ora in avanti sarà la base di appoggio per tutte le produzioni made in Milestone. A beneficiare di questo boost tecnico sono sicuramente i modelli delle moto insieme a una qualità generale delle texture migliore, e anche le nuove piste, in particolare Arco di Trento, evidenziano una cura migliore. La scelta degli sviluppatori è stata quella di bloccare la fluidità a 30 fotogrammi al secondo aumentando però il numero di partecipanti alle gare a 22 piloti. Le migliorie si fermano qui e permangono tutti quei difetti evidenziati in sede di recensione tra cui animazioni legnose, gestione delle ombre, compenetrazioni poligonali e imperfezioni varie.


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