Le forze dell’ordine sono intervenute con idranti e gas lacrimogeni negli edifici dell’Università di Machakos, a Nairobi, dove gli studenti in protesta hanno occupato locali e incendiato copertoni.
E all’origine dei disordini c’è un disegno di legge che prevede l’aumento delle tasse universitarie.
La reazione dei manifestanti all’intervento della polizia, tuttavia,a quel che riferiscono testimoni attendibili, sarebbe stata ancor più violenta del prevedibile.
Molti negozi del centro sono stati chiusi e il traffico deviato a causa di barricate e falò.
Nel frattempo gli studenti in rivolta hanno bloccato anche un’autostrada nel Kenya occidentale, causando rallentamenti sulla strada che collega la città di Kisumu, sul Lago Vittoria, alla vicina Uganda.
Pare ,inoltre, che analoghe manifestazioni di protesta con danni notevoli ci siano state anche a Kakamega e a Nakuru.
Non è certo un buon segnale la protesta “fuori dal consentito” ma è comprensibile il montare della rabbia nei giovani quando si pensa alle enormi sperequazioni che ci sono nel Paese.
Ricchi (pochi) e poveri (moltissimi) e un muro invalicabile a segnare la demarcazione di classe.
Per tacere di corrotti e corruttori, tra i colletti bianchi,e sotto gli occhi di tutti, che ostentano una sicurezza sfacciata che spesso deriva loro solo dal malaffare.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana )
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