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Napoli, comincia la messa in sicurezza della Galleria Umberto. Il declino di una città

Creato il 12 luglio 2014 da Nicola933
di Grazia Serao Napoli, comincia la messa in sicurezza della Galleria Umberto. Il declino di una città - 12 luglio 2014

Galleria Umberto Di Grazia Serao. Sono cominciate stamattina le operazioni per la messa in sicurezza della Galleria Umberto I di Napoli. Con un’ordinanza firmata nella serata di ieri il Sindaco Luigi De Magistris ha ordinato la chiusura parziale del complesso. Gli operai, stamattina, hanno iniziato il montaggio di un ponteggio sul lato della Galleria che affaccia sul Teatro San Carlo. La città  è diventata oggi un grande cantiere.

Il provvedimento è stato adottato con grande urgenza dopo che il quattordicenne Salvatore Giordano ha perso la vita a seguito della caduta di calcinacci in Via Toledo, su un lato della facciata della Galleria, lo scorso 5 luglio. Già quattro giorni più tardi, quando dall’ospedale Loreto Mare era giunta la notizia del decesso del giovane, il Sindaco aveva espresso il suo rammarico per l’accaduto in un apposito comunicato: ”L’amministrazione comunale tutta e tutta la città di Napoli – si legge – si stringono alla famiglia di Salvatore in questo momento drammatico. Non esistono parole per una morte inaccettabile”, proclamando inoltre per il giorno delle esequie del piccolo Salvatore il lutto cittadino.

Nell’ordinanza il primo cittadino “ordina di verificare, previe indagini a vista e/o strumentali, cornicioni, aggetti ed elementi decorativi che si rilevassero in possibile pericolo di caduta e/o ammalorati”, specificando che si pone “a carico dei proprietari interessati gli oneri degli eventuali interventi da realizzarsi”.

Resta transennato, oltre al lato sud di Via San Carlo, l’accesso di Via Toledo, in quanto insistente su zona posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria.
La chiusura totale de complesso sarebbe un danno non solo culturale ma economico. La famiglia Barbaro, i più noti commercianti della Galleria, hanno dichiarato: “Se chiudono, siamo rovinati”.

La tragedia di Salvatore Giordano ha portato alla mente di tutta la cittadinanza napoletana vecchie e nuove crepe di una città in affanno. Il crollo della Galleria Umberto I infatti è l’ultimo di molti campanelli d’allarme.

Giovedì è stato necessario l’intervento di Polizia municipale e Vigili del fuoco per la caduta di alcune pietre dalla facciata di Palazzo Reale. Stesso discorso vale per la Galleria Principe, un complesso che risale all’Ottocento, al cui interno sono state registrate cadute di intonaco cui si aggiunge lo sgretolamento di calcinacci sulla facciata esterna.

Un mese fa i Vigili del fuoco sono intervenuti in Via San Pietro a Majella, nel centro storico, per una caduta di calcinacci nei pressi del Conservatorio.
Lo scorso 10 giugno nel rione Materdei si sono aperte tre voragini a distanza di pochi metri che hanno causato lo sgombero di 40 famiglie residenti in Via Domenico di Gravina.

Tante le responsabilità celate dietro questi eventi, alcune delle quali saranno accertate in sede giudiziaria. La mancanza di fondi, l’incapacità di tutelare un patrimonio storico e culturale così ricco, il disinteresse per la sicurezza dei propri cittadini: è l’immagine di una città che si sgretola sotto il peso dell’indifferenza e dell’incuria.


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