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Napoli, Maradona: ” Ho vissuto 30 anni alla grande,devo ritornare per vincere, De Laurentiis ha sbagliato

Creato il 15 maggio 2014 da Dani Ultimissimecalcio @UltimeCalcio
Argentina's coach Maradona holds onto the ball during their 2010 World Cup quarter-final soccer match at Green Point stadium in Cape Town

Nella nuova trasmissione “Ho visto Maradona” in onda su +N, il campionisso Diego Armando Maradona ha parlato dell’attuale momento azzurro e di un suo possibile ruolo nella societa‘, non tralasciando alcune stoccate per De Laurentiis:

“Io devo ritornare a Napoli, devo ritornare per vincere lo scudetto”, queste le prime parole poi…

Se fossi a Napoli ora in che posto vorresti essere? “A Soccavo, il nostro campo. Noi vedevamo sul giornale che a Milanello avevano 4 campi, noi solo uno. Era di cemento, fatto male, avevamo tanti problemi ai piedi, ci pensava Carmando a metterci in campo”

“La droga mi ha tolto tanta felicità. Adesso posso alzarmi al mattino e posso parlare tutti i giorni con i miei figli. Voglio sapere cosa fanno durante la giornata e soprattutto ho recuperato la salute. Mai ho preso qualcosa per essere in vantaggio, la mia era una vera e propria malattia. E’ la solitudine che ci ammazza, ma io la cercavo con questa maledetta droga. Il tempo passa per tutti, ora voglio stare vicino a mio nipote Benjamin sempre. Gioca a calcio come il nonno. Io mi sveglio pensando a lui”  

Cosa sapevi di Napoli quando sei arrivato? “Sapevo che a Napoli c’erano 80 mila persone. Ho detto a me stesso che non era possibile che ogni volta che venivano Juve, Milan e Inter facevano tre gol al Napoli”

Perchè hai scelto Napoli? “A me piacciono le scommesse. Quando mi hanno detto che a Napoli mi aspettavano 80 mila persone ho pensato che mi sarei divertito tutte le domeniche. In quel momento non eravamo una squadra compeititva, ma piano piano siamo diventati grande. Ho scelto Napoli quando avevo altre squadre che mi volevano. Avevo litigato col Barcellona e non volevo più stare lì”

Son passati 30 anni… “30 anni sono tanti. Vissuti a volte bene, altre male. Male per la malattia che avevo, bene per il calore della gente. Ho scelto Napoli quando ancora non c’era nessuno. Dopo di me tanti sono voluti andarci. Questi 30 anni mi ricordano tantissime cose. Come calciatore avevo voglia di giocare e fare felice la gente

Prandelli? “E’ un bravo allenatore, l’ho seguito molto durante la qualificazione. Ha un buon rapporto con i giocatori. si vede che è in grado di comandare”

Mondiali? “Sarà un Mondiale piuttosto americano. Le squadre Europee calano quando vanno a giocare nel Sudamerica. Credo che Brasile, Argentina hanno dei giocatori bravissimi per vincere. Non so se la Spagna può ripetere l’impresa, la Germania, o l’Italia. Possiamo parlare di Mondiali quando il cerchio si chiude. Dovrebbe prima di tutto essere una festa e può esserlo solo quando le squadre che si affrontano possono sfidarsi fronte a fronte. L’Italia ha giocatori bravi, ma non credo sia la favorita, come è successo tante altre volte”.

Diego ambasciatore di Napoli? “Non è facile andare per il Mondo con una carica tanto pesante come quella del Napoli. Il sapoletano sta in tutto il Mondo, dall’India a Dubai. Come idea, quella di De Laurentiis è buona, però dobbiamo metterci d’accordo su come vuole farla. Se voglia farlo per la gente o per se stesso. Se vuole farlo per il Napoli sono d’accordissimo. Lavezzi e Cavani potevano continuare a giocare nel Napoli, sarebbe stato un Napoli grandissimo, ma De Laurentiis non l’ha fatto. Per questo siamo un po’ distanti, non siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Io voglio essere ambasciatore del Napoli, ma voglio prima di tutto un Napoli grande, che non perda una Champions per un gol, questo non mi va” 

Vorrei ricordare ai miei amici qui con me che è bello rivedersi. Ci sono tanti giocatori nella lista di quelle stagioni che ti lasciano sorpreso, ti chiedi come abbiamo fatto a vincere. Eravamo una squadra di uomini, avevamo un centrocampo buono. La gente meritava di vincere, giocammo con la Cremonese con 75000 persone. Io sono stato onorato quando Bruscolotti mi ha dato la fascia da capitano, è stato un orgolgio. Vedevamo in Bruscolotti come capitano e quello che diceva era legge. In quel momento stava passando tutto a me”. Napoli è stato il posto giusto, mi ha formato come giocatore e come persona. Ho donato sorrisi alla gente, questo è più bello di qualsiasi Coppa del Mondo”.

Se potessi lanciargli un messaggio cosa gli diresti? “Voglio conoscerti, voglio parlare con te, voglio dirti tante cose che devi fare per il Mondo, fino ad adesso tutii i papi che sono passati prima di guardare la gente andavano dai presidenti e nei paesi che avevano bisogno. Non è così, viene prima la gente, poi i presidenti”

Cosa pensi di Papa Francesco?Deve cambiare uno stato come il Vaticano per dare tanto alla gente. Quando farà delle cose che mi commuoveranno veramente, come per l’Africa dove ci sono morti di fame, o quando toglierà il Banco del Vaticano, allora si che mi convincerà”

 


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