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Nasi per caso

Da Annaulaola

Si chiamano nasi (nez in francese) i professionisti degli odori, i maestri profumieri che vengono formati nelle scuole più prestigiose (l’École de Parfumerie Roure Bertrand Dupont di Grasse in primis) e che alla fine del loro corso di specializzazione riescono a distinguere e catalogare circa 6000 odori. Va da sé, quindi, che il loro ruolo sia fondamentale per creare i profumi più famosi al mondo, accontentare le richieste più strane e realizzare le nuove fragranze che sanciranno di volta in volta un’epoca.

profumi anni '20

Per diventare dei nasi ci vuole sicuramente talento, ma anche una buona, ottima dose di tecnica e pazienza. Quando le note del mare, del vento o della macchia mediterranea s’impossesseranno delle loro narici, sarà il momento di tirar fuori bilancino di precisione, contenitori in vetro, contagocce, imbuti, boccette ed essenze e miscelarle con la precisione di un alchimista, con la dovizia di un chimico e con la maestria di un mago. Per entrare nelle scuole francesi, infatti, bisogna aver prima conseguito una laurea in chimica, dove le conoscenze molecolari sembrano spianare la strada ai provetti profumieri.

testing profumi

L’Italia, pur non annoverando grandi scuole profumiere, vanta due dei più famosi profumieri al mondo, Lorenzo Villoresi e Lorenzo Dante Ferro, scopritori e creatori di fragranze uniche che portano alto il nome del made in Italy all’estero. Lo stesso maestro Ferro è sempre stato influenzato dagli odori familiari e culinari come dalle pregiate note olfattive della violetta di Parma e per questo ha ritenuto di far conoscere i profumi legati all’Italia aprendo le sue due piccole aziende nel Veneto. L’Italia inoltre, può vantare la presenza di profumerie artistiche e di nicchia, che si dedicano alla vendita di queste fragranze particolari che escono dal circuito dei centri commerciali e della grande produzione.

boccette di profumo

Assodato che per creare dei profumi non convenzionali ci voglia talento, esperienza e costanti fonti d’ispirazione (e l’Italia rappresenta una perfetta fonte da cui attingere in ogni istante), bisogna essere in grado di armonizzare quelle che non a caso vengono chiamate note (olfattive) al pari della cura che si pone nell’armonizzare le note musicali. Si tratta in entrambi i casi di arte e nell’arte profumiera le note di testa e le note di fondo, che sono rispettivamente le impronte che si sentono appena si annusa e quelle quando il profumo perde la sua carica, vanno modulate con precisione certosina, con molta memoria olfattiva, che si acquisisce con tempo ed esperienza, e con la maestria data dal talento. E voi? Vi siete mai chiesti se avete naso?

frangipane


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