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“Nato” di Wislawa Szymborska

Creato il 26 giugno 2011 da Editoredimestesso

“Nato” di Wislawa SzymborskaWislawa Szymborska (Kòrnik, Polonia 1923)

Ha pubblicato per Adelphi:

(1998) Vista con granello di sabbia; (2004) Discorso dall’Ufficio oggetti smarriti; (2006) Letture facoltative; (2006) Due punti;(2008) Opere; (2009) La gioia di scrivere.

 

Nato

Dunque è sua madre.

Questa piccola donna,

Artefice dagli occhi grigi.

 

La barca su cui, anni fa,

lui approdò alla riva.

 

E’ da lei che si è tirato fuori

nel mondo,

nella non-eternità.

 

genitrice dell’uomo

con cui salto attraverso il fuoco.

 

E’ dunque lei, l’unica

che non lo scelse

pronto, compiuto.

 

da sola lo tirò

dentro la pelle a me nota,

lo attaccò alle ossa

a me nascoste.

 

Da sola gli cercò

gli occhi grigi

con cui mi ha guardato.

 

Dunque è lei, la sua Alfa.

Perché mai me l’ha mostrata?

 

Nato.

così è nato, anche lui.

Nato come tutti.

Come me, che morirò.

 

Figlio d’una donna reale.

Uno giunto dalle profondità del corpo.

In viaggio verso l’Omega.

 

Esposto

alla propria assenza

da ogni dove,

in ogni istante.

 

E la sua testa

è una testa contro un muro

cedevole per ora.

 

E le sue mosse

sono tentativi di eludere

il verdetto universale.

 

Ho capito

che è già a metà cammino.

 

Ma questo a me non l’ha detto,

no.

 

<<Questa è mia madre>>

mi ha detto soltanto.

(poesia tratta da: La gioia di scrivere, Adelphi 2009)

 


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