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Neon Genesis Evangelion

Creato il 25 agosto 2013 da Mikdarko
Il Vangelo della Nuova Genesi! Il mondo dell'animazione va necessariamente riconosciuto come una forma artistica a sé stante e decisamente non meno valida di tutte le altre. I giapponesi hanno assodato la cosa creando, come ribadito più volte , delle opere monumentali sia per il loro impatto visivo che per quello emotivo. 
Neon Genesis Evangelion
Non è un caso quindi che siano venute a crearsi delle serie o dei film d'animazione che hanno saputo effigiarsi dello stato di opere di culto, il cui successo si è ampliato grazie al web, che a distanza di anni sanno mantenere ancora intatta tutta la meraviglia che avevano saputo emanare durante la loro prima programmazione, creando delle vere e proprie guerre mediatiche contro coloro che ne volevano sminuire i meriti, anche se con solide argomentazioni (i fan sanno essere ostinati, quando vogliono). Anche volendo, noi non possiamo dare particolare demeriti a Neon Genesis Evangelion, la serie qui recensita, eleggendola quindi nell'Olimpo delle produzioni animate per la serie di tematiche espresse e per il modo innovativo e mai banale di esporle. Il tutto è frutto del genio di Hideaki Anno, che avrebbe potuto vivere comodamente di rendita dopo l'eccelso lavoro di Nadia - Il Mistero della Pietra Azzurra, ma ha voluto perseguire nella sua idea di animazione, sempre con mille difficoltà produttive, consegnando al mondo il capolavoro per eccellenza. Fatto ancora più encomiabile se si pensa che ha saputo rivoluzionare un genere narrativo come quello dei mecha, che secondo i più maligni aveva smesso di dire qualcosa dopo gli illustri precursori (si veda a tal proposito Go Nagai).  Filosofia, riflessioni sulla condizione presente del giapponese, citazionismo religioso e un uso dell'animazione d'avanguardia, hanno saputo smentire i più convincendo che le cose da dire esistono sempre, a prescindere del genere al quale le tematiche sono concesse.   Una storia che è già leggenda… anzi, Vangelo!  Siamo in un futuro distopico e decisamente non idilliaco. Nel 2000, la caduta di quello che le Nazioni Unite riportarono come un meteorite in Antartide (ricordato come il Second Impact) causò un disastro a livello globale, disgregando il continente e causandone lo scioglimento dei ghiacciai. Questo portò a un drammatico innalzamento del livello dei mari, che ricoprirono gran parte dei terreni del mondo e ad uno sconvolgimento climatico senza precedenti - quest'ultima cosa dovuta in parte al dissestamento dell'asse terrestre.  L'umanità stessa entrò in guerra, per accaparrarsi la maggioranza dei terreni rimanenti, cosa che contribuì anche a ridurre la popolazione a soli tre miliardi di abitanti, col difficile compito di rifondare la società andata perduta.  Nel 2015 Shinji Hikari, giovane ragazzo introverso e molto timido, viene convocato a Neo-Tokyo 3 dal padre, figura misteriosa che lo rinnegò alla nascita facendolo crescere con dei tutori. La cosa mette non poca agitazione nel giovane, che però non ha tempo per rinchiudersi troppo nei suoi pensieri giacché non appena mette piede nella cittadina viene attaccato da una misteriosa creatura, ma viene prontamente portato in salvo dalla bella e intraprendente Misato Katsuragi, che lo porta proprio al cospetto del padre.  Questi è a capo della NERV, associazione di stampo bellico che ha saputo ricreare la macchina multifunzione umanoide Evangelion, unico artificio in grado di contrastare la furia distruttrice delle creature chiamate Angeli, di cui quella che ha attaccato Shinji fa parte.  Il ragazzo era stato chiamato perché Rei Ayanami, strana ragazza apatica dai capelli azzurri, si era ferita gravemente durante un'operazione di test dell’unità 00, e lui deve sostituirla pilotando uno dei robot, l’Eva01.  Titubante, il ragazzo acconsente, non senza riportare dei gravi danni psicologici durante il tutto, cosa che si protrarrà per tutta la durata della serie con conseguenze più o meno catastrofiche per Shinji e coloro che gli stanno intorno.  Ma le assurdità non finiscono qui, giacché la NERV al proprio interno cova dei tremendi segreti, che possono addirittura mettere in pericolo le sorti del mondo e, perché no, gettare le basi per crearne uno nuovo. 
Un nuovo modo d’intendere i mecha  È innegabile come questa serie sia particolarmente ambiziosa, non solo per tutte le sotto tematiche che è possibile ricavare solo leggendone la sinossi, ma anche per quello che riguarda unicamente la trama "terrena", ovvero quella parte interessata solo alla storia dei fatti di fiction narrati al proprio interno.  I proverbiali robottoni che tanto avevano affascinato il popolo nipponico e scatenato i censori nostrani durante gli anni ottanta, hanno nuova linfa grazie ad un contesto che travasa quello della sci-fi più tecnologica di matrice spaziale - più nota al grande pubblico - accostandola a elementi decisamente inusuali per il genere. Certo, vi sono ovviamente le dovute ingenuità che il tutto prevede, è infatti impossibile non domandarsi come mai dei bambini altamente disturbati e con delle gravi crisi emotive siano chiamati a proteggere l'umanità, come anche il perché una tale tecnologia sembra essere unicamente in possesso delle parti interessate allo sviluppo principale (cosa che però verrà in parte risolta col proseguire degli episodi), ma sono tutte cose a cui, durante una prima visione, è impossibile fare caso a causa di tutto quel che si dovrà tenere a mente.  La maggior parte dell'attenzione è riservata ai piloti degli e alle turbe emotive che essi portano dentro, discostandoli per complessità e completezza dai classici protagonisti di ogni altra opera animata.  Neon Genesis Evangelion non è di certo un'opera che ragiona secondo concetti banali o prevedibili e questo è di sicuro il punto forte dell'intera produzione, che nel proprio procedere sempre in crescendo, arriva a beneficiare di un intreccio che ha del miracoloso nel suo riuscire a gestire così tanti elementi senza strafare (o almeno, a non strafare troppo), specie quando entra in scena il versante metafisico-teologico, dove il mistero degli Angeli (o Apostoli, seguendo alla lettera il termine giapponese, Shito) viene finalmente portato alla luce.  Le citazioni della Cabala Ebraica o della Bibbia di certo non tutti possono coglierle, figuriamoci quindi il seguire una vicenda che pone le proprie basi narrative su di esse, il che ci porta ovviamente ad aprire un secondo discorso in merito a questa serie che ha trovato parecchi dissapori fra gli spettatori più - perdonateci il termine - venali.    Un anime che ha saputo dividere  Va quindi fatta la seconda parentesi, senza la quale è impossibile citare per intero quelli che sono i pregi - ma anche una minima parte dei difetti - di questo anime. La prima metà si presenta come una storia matura, ma tutto sommato lineare, con questi Angeli che si fanno avanti e, di contrappasso, gli sforzi necessari ai nostri protagonisti per annientarli, durante i quali quest’ultimi hanno un'evoluzione psicologica non indifferente. Rifulge in questa maniera Shinji, il protagonista, riflesso dell'otaku medio del periodo.  Timido, introverso, poco propenso a socializzare se non quando entra dentro l'Eva 01 a combattere, rappresenta quello che era l'autore stesso in un dato periodo della sua vita (altrimenti, tanto per rifuggire nello stereotipo, che animatore sarebbe stato?). Il vero viaggio che l'eroe intraprenderà (nella seconda metà, appunto) in questo particolare passaggio sarà interiore e per questo lo vedremo più volte compiere delle vere e proprie sequenze di autoanalisi che faranno storcere il naso a chi voleva una storia puramente action.  La cosa va a complicarsi sempre più quando anche i personaggi comprimari iniziano a fare lo stesso, fino a che non vedremo il passato di ognuno di loro mostrarsi in tutto il proprio orrore, a volte veramente esagerato, ma nei fini stilistici mostrati fino a quel momento, perfettamente credibile.  I vari elementi filosofico-teologici di difficile interpretazione quindi, sembrano riconoscersi in un messaggio rivolto a tutti gli otaku, che consiste in quello che si può riassumere nel darsi una svegliata e iniziare a vivere la vita anche nel mondo esterno, senza racchiudersi per forza in maniera maniacale e alienante nelle proprie passioni.  La cosa si ripercuote in maniera definitiva sul finale che, causa anche un imprevisto calo di budget, Anno è stato costretto a realizzare in quella particolare maniera che tratteremo nel paragrafo a venire. Questo rende Neon Genesis Evangelion l'anime così discusso e amato che è, fra chi lo elogia come opera fondamentale per quella che è la moderna produzione animata del Sol Levante e quella minoranza di coloro che lo catalogano come mattone senza precedenti e di dubbio senso.
La mancanza di fondi aguzza l’ingegno…  Va citata anche la controparte tecnica del tutto, che dimostra d'essere degna di sole lodi, in special modo se viene costatata anche la problematica economica alla quale si dovette far fronte. Le animazioni di Studio Gainax dimostrano d'essere davvero ben fatte nei primi episodi, in special modo per quelle che sono le scene dei combattimenti, che vengono eseguite nella più fluida delle maniere. I momenti in cui le scene si fanno scattose ci sono, ma non sono mai qualcosa di particolarmente disturbante. Stranisce, le prime volte che succede, il comparire di pezzi di musica classica, messi negli episodi per un'impossibilità di pagare il compositore per delle nuove tracks, ripiegando su quel genere poiché le varie tracce non sono costrette dai vincoli autoriali dei diritti legali. Anche in alcune scene, viene ripiegato in maniera particolarmente intelligente un effetto legato al risparmio, ma di grande spettacolarità concettuale, come ad esempio il dialogo che effettua Shinji quando rimane intrappolato dentro l'Eva 01 (dove le voci di coloro che fanno parte della conversazione sono caratterizzate da un simbolo geometrico che compare su uno schermo nero), mentre il finale che tanto ha stranito milioni di telespettatori è realizzato unicamente con dei fermo immagine e delle voci fuori campo.
 
Per concludere, questa è una serie che ogni appassionato d'animazione dovrebbe vedere, libero di esprimere un proprio giudizio anche all'infuori di quelli che sono i gusti della stragrande maggioranza che lo bolla come capolavoro. Rimane comunque un fenomeno di culto osannato per dei validi motivi e anche criticato per dei fattori che tutto sommato possono essere ritenuti accettabili - non tutti possono digerire Freud e Schopenhauer, dopotutto.  Se tutto questo è bastato a convincervi e vi siete persi la trasmissione su MTV ai tempi, i dvd editi da Dynit (ora anche in edizione Platinum ossia una sorta di Director’s Cut) aspettano solo di essere presi.  Per chi invece le storie ama leggerle, il character designer Yoshiyuki Sadamoto ne ha realizzato anche il manga, distribuito da noi grazie a Planet manga. Se però il finale non vi ha del tutto convinti e volete portare a termine i punti lasciati in sospeso, esistono due lungometraggi, Death & Rebirth, che è il feature film della serie e The End of Evangelion, dove si ha la parte finale del tutto in sostituzione degli ultimi due episodi finali, dando quello che - come da titolo - è un finale effettivo, anche se molto contestato dai fan più accaniti.
Giacomo Festi  Fonte: http://www.vgnetwork.it/

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