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Niente panico – lo sport marketing per principianti / Keep calm and enjoy your sport marketing event

Da Eraniapinnera @EraniaPinnera
Niente panico – lo sport marketing per principianti / Keep calm and enjoy your sport marketing event

I'm hoping in a less ceremonious event though

Durante questo mese di marzo prenderò parte attivamente a diversi appuntamenti di sport come operatore media.
Tipo gli appuntamenti del prossimo fine settimana, quando l’ultima giornata del Sei Nazioni di rugby arriverà di nuovo a Roma.

Non è la prima volta che partecipo attivamente a questo tipo di eventi – ho lavorato in meeting internazionali di atletica leggera e nel giugno scorso ho assaggiato l’ebbrezza della zona mista durante la Final Four di Euro League di pallanuoto. Però è anche vero che il Sei Nazioni è un palcoscenico molto più grande, ed è la mia prima volta in uno scenario così “tosto”.

E non mi vergogno di ammettere che sto cercando di ripassarmi quello che devo fare e quello che non devo fare per rendere questa esperienza la migliore possibile, anche dal punto di vista della professionalizzazione.

Dato che le mie solite e sempre aggiornate fonti di consigli-di-marketing sono stranamente sfornite di consigli a riguardo, ho googlato in inglese “cose da fare da non fare sport marketing” e ho trovato due articoli interessanti.
Il primo spiega le 5 cose che bisogna fare per vivere un evento di sport marketing di successo. Il secondo parla delle 5 cose che si devono assolutamente evitare in questi contesti.
Se non masticate bene l’inglese e vi fidate delle mie sintesi, qui di sotto trovate un riassunto rimaneggiato da me.

Da fare – Essere sé stessi. Alla gente non piacciono i poser, e nemmeno i cazzari bugiardi. So che è impossibile piacere a tutti, per cui non farò una tragedia se qualcuno mi guarderà con la faccia tipo “e tu chi dovresti essere?“. Sono certa che qualcuno mi troverà interessante senza che raccontare di quella volta che dei rugbisti alieni hanno salvato il mondo e io c’ero.
Non fare – Fare la tappezzeria.  Essere me stessa non include lo stare in un angolino a guardare. Non è proprio nella mia natura: dopotutto sono pur sempre una sociologa. Devo aggiungere altro?

Da fare – Mostrarsi interessati.  Qualunque cosa la gente dica, mostrare sincero interesse è il modo migliore per socializzare. E dubito fortemente che qualcuno possa dirmi qualcosa di poco interesse, anche perché si parla di sport e rugby: mi interessa troppo :)
Non fare – Parlare troppo di sé stessi. Il peggiore errore di sempre, il più grande epic fail della storia del mondo. Me ne sono accorta sulla mia pelle in gioventù, quando cercavo di attirare le attenzioni di un mio collega/atleta a tutti i costi. Peccato perché era davvero un bonazzo senza appello. In ogni caso, ho imparato la lezione.

Da fare – Far conoscere il proprio “personal brand”. La prima volta che ho letto personal brand ho pensato “Eh?!” Poi ho realizzato che Erania Pinnera è un brand, un marchio. Insomma, sono io, sono quello che faccio, e suona anche bene. Ho mentalmente preparato – per non sbagliare – una serie di punti, nel caso qualcuno mi chiedesse qualcosa sulle mie esperienze, le abilità, le passioni etc…
Non fare – Andare impreparati. Calcolo la possibilità di ogni imprevisto, per cui calcolo anche i miei impegni seguendo questa tecnica. Atleti, persone che partecipano all’evento, tempi e modi dell’evento. Cerco di sapere tutto, o almeno la maggior parte delle cose che posso conoscere. Forse sono un po’ maniacale, ma meglio così che arrivare impreparati.

Da fare – Portare biglietti da visita. Con un piccolo cartoncino di carta darò al mio interlocutore le informazioni più importanti su di me e il mio lavoro. Non avrò bisogno di spendere tempo a parlare di questo, perché il biglietto parlerà per me. E così potrò procedere con la mia chiacchierata o con la degustazione di tartine.
Non fare – Portare il curriculum. Sto partecipando a un evento, non sono mica in un’agenzia di collocamento. Non credo che la gente abbia voglia di leggere il mio CV anziché divertirsi e parlare di sport. Inoltre, ho i miei biglietti da visita. Non mi serve altro.

Da fare – il follow up. Che a volte chiamo anche “operazione stalking”. Se incontri qualcuno e ti diverti con lui/lei, aggiungilo/a alla tua rete sociale. Ringrazialo/a per il suo tempo e la compagnia con un piccolo messaggio. Fallo/a sentire importante, perché probabilmente lo è, sia per te che per il tuo lavoro.
Non fare – Perdere il sorriso. Sorridi, sempre. Come a Miss Italia. Sorridi anche se non ti senti bene, tua madre ti ha preso a urla al telefono per una fesseria o qualcosa ti è andata male. Tutti i tuoi problemi devono aspettarti fuori da quella sala. Li risolverai più tardi, a meno che non si tratti di tetano. In ogni caso, sorriderai lo stesso.

 –
I’m about to attending several sport events the following weeks. The first is the last RBS Six Nations round in Rome next Friday/Saturday as a media operator.
This is not my first time at it – I was involved in several athletics international meeting as a operator on field/PR and I have experienced the exhilaration of the mixed zone during the last Waterpolo Final Four of the Euro League. Nevertheless, it’s the first time in a huge, tough stage as the Six Nations.

So I must confess I’m quite worried about what I have to remember and what I have to avoid for a successful, personal experience.
Since my usual favourite and full-of-advices marketing source weirdly doesn’t talk about sport marketing, I googled “do’s don’ts sport marketing“. And I found two different articles.
The first one explains the 5 things you surely must do for a successful Sport event marketing experience.
The second one talks about the 5 things you absolutely must not do during this kind of events.
If you not want to switch webpage, here comes a quick mixed summary of these two articles made by me.

Do – Be yourself. People don’t like posers or liars. I also know that I can not be liked by everyone, so it’s not a big deal if someone looks at me with that who-do-you-think-you-are face. I’m sure that someone will find myself nice without any terrific stories about alien-rugby-players that once saved the world and I was there.
Don’t – Stand in the corner. Being myself means that I surely will not stand in the corner. It’s definitely not my nature, I’m a sociologist after all. Should I add something more?

Do – Be interested. Whatever the people will say to me, showing interest is the better way to socialize. And I strongly doubt that someone will say me something not interesting, even because we are talking about sport and rugby. I care too much :)
Don’t – Talk too much about yourself. The biggest mistake ever, the most epic fail of all the time. I learnt the lesson when I was younger as I tried to rouse decathlete’s interest. Too bad because he was very hot. Lesson learnt at all.

Do – Make your personal brand known. When I red it for the first time I thought “What?!”. Then I realized I’m like a brand for real, and “Erania Pinnera“ really sounds like a brand. I have mentally prepared a brief points about myself in case someone would like to know my experiences, skills, passions, etc.
Don’t – Come unprepared. I use to plan the possibility of any inconveniences, so I plan my meetings with the same technique. Athletes, time scheduling, persons who is attending the event. I know everything, or the best I can know about them. Maybe I’m a bit maniac, but it’s better than coming there unprepared.

Do – Bring business cards. With a little piece of paper you will give to your interlocutor the most important informations about yourself and your job. You don’t need to spent much time talking about it because the business card will talk for you, then you can go ahead with your speech or appetizer tasting.
Don’t – Bring your resume. I’m attending an event, so I’m not at a job agency. I don’t think that people want to read my resumee instead of having fun and chatting about sport. As a plus, I have my business cards, I don’t need anything more.

Do – Follow up. Which I sometimes call “stalker mode”. If you meet and have fun with someone and you have something in common to share as well, add him/her into you social networking. Thank him/her for his/her time and company with a brief mail, make him/her feel  important, because probably he/she is so for you and your business.
Don’t – Lose the smile. Smile, always. Even if you don’t feel ok, your mother yelled to you on the phone because of a trifle or something went wrong to you. All your problems have to wait for you outside the event. You can fix them later. Unless you have tetanus. Otherwise, you’ll smile the same!

 Photo credit by Cinema Wiki

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