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No Martini, no party

Da Roccobruno @Il_Donosauro

design merci di culto wearuniqueOriginale, fresca, preziosa, frizzante, fantasiosa, lussuosa e leggera è la collezione di una giovane designer torinese, Alessandra Scarfò, che, con la sua creatività ha fatto nascere il brand Merci di Culto, che ha come filo conduttore l’omaggio al design e alla sua storia.

Orecchini, specchi, orologi da parete, collane e oggetti per interni, vengono realizzati con grande attenzione grazie allo studio di nuovi materiali per lo sviluppo di soluzioni personalizzate e alla qualità dei dettagli: il plexiglass e l’argento impreziosiscono i gioielli che richiamano soggetti di uso comune dalla seconda metà del ‘900 ad oggi. Questi divertenti richiami che spesso associano due forme diverse ma strettamente legate nell’ uso che ne facciamo, hanno il potere evocativo di comunicare nonostante siano accessori e diventano ancora più particolari grazie alla predilezione per il materiale specchiato che permette di catturare porzioni di mondo esterno da portare con sé.

Molti sono i soggetti rappresentativi di miti del presente e del passato, icone di simboli e valori che creano un asse invisibile e costante tra ciò che è stato ieri e come viene sfoggiato oggi secondo la reinterpretazione del design moderno: la collana col ciondolo a forma di 500, gli orecchini a forma di Statua della Libertà, quelli a forma di musicassetta e quelli a forma di Vespa, solo per citarne alcuni.

Particolari e celebrativi sono gli orecchini che glorificano il Martini con la bottiglia e il classico flûte di cristallo dal gambo lungo che poi si allarga come fosse una piramide rovesciata, ideale per bere il primo cocktail della storia: questi gioielli parlano di qualcosa nato nel XIX secolo che è stato definito ironicamente “Il supremo dono americano alla cultura mondiale”.

Nel nostro immaginario comune possiamo visualizzarci una New York d’inzio ‘900, un’atmosfera cosmopolita, una bancone di un bar in legno scuro, luci basse, fumo di sigaretta e artisti, self-made men, giovani donne, le prime che si accostavano al mondo del lavoro, che sorseggiano questo mitico cocktail che ritroviamo ancora sui nostri tavoli, nelle pagine di Hemingway, nei film di James Bond ma che da oggi possiamo sfoggiare alle orecchie sottolineando l’icona che è diventata e che è ancora oggi.


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