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Nobel per la letteratura 2012: vince Mo Yan

Creato il 11 ottobre 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Andrea Marzella Nobel per la letteratura 2012: vince Mo Yan È Mo Yan il vincitore del Premio Nobel per la Letteratura. Autore cinese che più cinese non si può — nato nel 1955 in una povera famiglia di contadini, si ciuccia tutta la Rivoluzione Culturale lavorando fin da bambino, prima nei campi e successivamente in fabbrica. Nel 1976 si arruola nel Fronte di Liberazione Nazionale, dove comincia a scrivere e studiare letteratura. Gaomi, la sua città natale, fa da sfondo ai suoi romanzi: un luogo non solo fisico, ma temporale, che rappresenta una Cina lontanissima da quella odierna delle riforme economiche. Sono soprattutto le nuove generazioni di cinesi ad apprezzare l’opera di Mo Yan, persone nate dopo il 1980 che cercano nei suoi lavori tracce di un passato cancellato dal prodigioso progresso cinese ma colmo di nodi da sciogliere per capire il presente. Il realismo magico e l’ambientazione nel passato permettono a Mo Yan di esprimersi anche su temi spinosi per la censura cinese, come la politica delle nascite. Ma è la censura stessa a far parte della cifra stilistica dello scrittore, che ha plasmato la sua opera sulla misura e il rispetto dei limiti, come lo stesso pseudonimo rivela — Mo Yan in cinese vuol dire “colui che non vuole parlare”. 

Vi è venuta la curiosità di leggere i suoi romanzi? Auguri! Sappiate che ad oggi Einaudi ha pubblicato Sorgo Rosso, L’uomo che allevava i gatti, Grande seno, fianchi larghi, Il supplizio del legno di sandalo e Le sei reincarnazioni di Ximen Nao. Dai lavori di Mo Yan sono stati tratti anche due film: Sorgo rosso, vincitore dell’Orso d’oro, e Il sole ha orecchie, Orso d’argento. Ha scritto inoltre la sceneggiatura per Addio mia concubina.


Nobel per la letteratura 2012: vince Mo YanRestando in tema Nobel, ma voi la sapete come si arriva alla scelta del vincitore? Lanciano le carte come Maria De Filippi? Ci sono tre giudici con un pulsantone? Se c’è una cosa che qui in redazione ci ha tolto il sonno è il metodo con cui si assegna un Nobel. Ok, magari abbiamo dormito benissimo anche senza saperlo, ho esagerato, l’ammetto, però è vero che il dubbio c’era. Dunque il metodo è questo: la selezione di una rosa di candidati comincia a settembre, a ridosso dell’annuncio del vincitore: in Svezia non ci si ferma mai, non hanno ancora annunciato la vittoria e già si sono mossi per l’anno successivo. Il primo passo consiste quindi nell’invio di un modulo a 600-700 persone e organizzazioni qualificate — professori di letteratura o linguistica, membri di associazioni che rappresentino l’opera letteraria di un paese, vincitori del Premio Nobel degli anni precedenti, i membri stessi dell’Accademia di Svezia. La consegna del modulo compilato con i nomi dei candidati al premio deve avvenire entro il 31 gennaio. A febbraio la commissione inizia a vagliare le candidature arrivate e stila una lista che, in aprile, viene ridotta a 15-20 candidati preliminari e, in maggio, viene ulteriormente scremata fino ad arrivare ai cinque candidati finali. Durante l’estate, da giugno ad agosto, i membri dell’Accademia di Svezia studiano l’opera dei prescelti — pensate un po’, cari lettori, che razza di estate passano questi dell’Accademia: beati loro! Terminata l’estate, a settembre, i membri si ritrovano quindi come bravi bambini che hanno fatto i compiti per le vacanze e discutono sulle opere studiate. A ottobre, viene comunicato il nome del vincitore, che deve aver collezionato più della metà dei voti del panel. A questo punto c’è da aspettare il 10 dicembre, la data in cui, finalmente, a Stoccolma, viene consegnato in pompa magna il Premio Nobel. Che fatica! 
Ma voi a chi lo dareste un premio Nobel per la Letteratura?

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