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Non dirlo a nessuno. Dillo a tutti!

Creato il 11 aprile 2012 da Cannibal Kid
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Non dirlo a nessuno. Dillo a tutti!

"Hey, se trovi Ford ti pago bene. Lo riconosci facilmente: è più tamarro di te!"

Non dirlo a nessuno (Francia 2006) Titolo originale: Ne le dis à personne Regia: Guillaume Canet Cast: François Cluzet, Marie-Josée Croze, André Dussollier, Kristin Scott Thomas, François Berléand, Nathalie Baye, Jean Rochefort, Marina Hands, Gilles Lellouche, Guillaume Canet, Thierry Neuvic Genere: thriller Se ti piace guarda anche: Piccole bugie tra amici, Il segreto dei suoi occhi, Crime d’amour, La donna che visse due volte
Non dirlo a nessuno. Cosa? Che il cinema francese è in uno stato di forma di gran lunga superiore a quello italiano. Lo sanno già tutti. Non dirlo a nessuno allora che il cinema francese sta messo meglio pure di quello americano. Sanno già tutti pure questo. Non dirlo a nessuno allora che mi stai rovinando il post. E dammi un attimo di tregua. Lo sanno già tutti anche questo. Tutti sanno già tutto di tutto. E allora in tal caso non dirò a nessuno che questo Ne le dis à personne è un gran bel thriller. Non è un capolavoro, non è perfetto, è troppo prolisso soprattutto nella parte finale, eppure riesce a dimostrarsi una delle pellicole più interessanti all’interno del genere degli ultimi tempi.

Non dirlo a nessuno. Dillo a tutti!

"E tu, per caso l'hai visto?"

Ne le dis à personne, arrivato in Italia credo solo in DVD, è l’opera seconda da regista di Guillaume Canet, attore di The Beach, Last Night e Amami se hai coraggio, e sul set di quest’ultimo film ha pure incontrato la sua bella mogliettina Marion Cotillard. Canet per altro attualmente nelle sale italiane (miracolo di Pasqua, altroché la Resurrezione) con il suo nuovo (almeno da noi) Piccole bugie tra amici. In questo Non dirlo a nessuno, il Canet dimostra di non essere affatto un regista cane, ma anzi di avere una buona padronanza del mezzo filmico e di saper come raccontare una storia. Gli manca giusto un tocco stilistico distintivo più marcato, però già dimostra di possedere una buona personalità.
La vicenda, piuttosto hitchcockiana, è quella di un uomo che si ritrova in un incubo, e da ben 8 anni. Tanto tempo è passato da quando la moglie è stata trovata morta e il suo omicidio da allora non è ancora stato chiarito, impedendo all’uomo di andare avanti con la propria vita. O con ciò che di essa gli rimane. In seguito al ritrovamento di altri due cadaveri nella stessa zona, il caso viene però riaperto. Buona notizia? No, perché il protagonista diventerà proprio il sospettato numero 1…

Non dirlo a nessuno. Dillo a tutti!

"Meglio chiedere aiuto a Cannibal Kid, ne sa sempre una più del diavolo!"

Basata sull’omonimo romanzo dell’americano Harlan Coben, quella di Non dirlo a nessuno si rivela una storia a tinte thriller affascinante, eppure la pellicola di Canet si gioca le sue carte migliori su altri territori. La parte “gialla” è infatti persino troppo contorta e la spiegazione finale, il classico “spiegone” risulta un po’ troppo didascalico. Perfetto probabilmente sulle pagine del romanzo, meno da un punto di vista cinematografico. La tensione poi per gran parte della visione è molto lieve, non è uno di quei thriller tesi come la corda di un violino. E allora, cos’ha di tanto speciale?
A convincere di più è il contorno, è la vicenda umana, è il dramma del protagonista portato in scena da François Cluzet, attore oggi popolarissimo grazie a Quasi amici. Uno che con quella faccia un po’ così, un po’ Dustin Hoffman un po’ Renato Pozzetto, non gli daresti due franchi, invece è un ottimo attore. La pellicola non è solo gialla, ma è anche rosa, una storia romantica melodrammatica e disperata. Inoltre, riesce a inserire bene la sua vicenda thriller all’interno del contesto sociale, con alcune efficaci scene ambientate nelle banlieue, come negli ultimi tempi (solo?) ai francesi riesce davvero benissimo, sia che facciano commedie o drammi o thrilla.

Non dirlo a nessuno. Dillo a tutti!

"Aaah, aiuto! Ma perché lo stavo cercando? Meglio fuggire, è spaventoso!"

Una nota di merito va alla colonna sonora, che riesce almeno in un caso a farsi anche colonna portante: capita con l’uso stupendo di “Lilac Wine” di Jeff Buckley. Non basta prendere una bella canzone e metterla come sottofondo alle immagini per avere un effetto riuscito. Canet usa la canzone perfetta nel momento perfetto per una sequenza ricca di significati. Insomma, non utilizza un pezzo di Jeff Buckley così solo per fare il figo, ma riesce a valorizzare il brano all’interno del giusto contesto. È da queste (neanche) tanto piccole cose che si nota un talento registico che vedremo se avrà sviluppato o meno parlando del successivo Piccole bugie tra amici. Tutto a suo tempo. Guillaume Canet stesso fa una brevissima apparizione, nei panni di un cavallerizzo deceduto che compare in un video tributo. Un macabro cameo per un personaggio che comunque rivelerà una sua importanza all’interno del film… Adesso però non voglio svelarvi troppo. In fondo si tratta pur sempre di un thriller, anche se non è solo un thriller e, soprattutto, non è il solito ennessimo thrillerino inutile. Qualche difetto ce l’ha, è troppo lungo e cerca di condensare al suo interno troppi aspetti diversi, però è una visione stimolante. Cosa che non capita spesso di dire, soprattutto con i gialli recenti realizzati in serie peggio degli omicidi di un serial killer.
Non dirlo a nessuno. Cosa? Che Guillaume Canet è un fortunato fils de pute. Però è anche così bravo in tutto ciò che fa, che come fai a volergli male? E poi non dirlo a nessuno... Cos’altro? Non dirlo a nessuno di vedere questo film. Dillo a tutti. (voto 7+/10)

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