Martedì 27 settembre, 2° giornata di Champions League. A Monaco di Baviera la squadra di casa del Bayern ospita e batte 2-0 gli inglesi del Manchester City guidati dall’italiano Roberto Mancini. A mezzora dalla fine della partita, nel tentativo di ribaltare il risultato – come farebbe ogni allenatore con un minimo di senso tattico – Mancini decide di mettere in campo un altro attaccante. E sceglie Carlos Tevez. Che si rifiuta di alzarsi dalla panchina. Mancini si infuria e a fine gara cala la sua mannaia sul giocatore argentino: “Tevez non gioca più”.
La società non è rimasta a guardare e ha supportato in pieno l’allenatore. Tevez, già al centro di numerose voci di mercato quest’estate che lo volevano in partenza dall’Inghilterra, è stato sospeso due settimane: non potrà giocare e nemmeno allenarsi. Non solo. Il club, guidato dallo sceicco degli Emirati, il 36enne Khaldun al-Mubarak, ha aperto un provvedimento disciplinare contro il giocatore, per avviare il procedimento di rescissione del contratto per gravi inadempienze. Per non parlare della multa inflitta dalla dirigenza, che sfilerà dalle tasche di Tevez 570mila euro: la più alta nella storia del calcio inglese.
I rapporti di Tevez (detto ‘Il Brigante’ per la sua gioventù turbolenta)con le società in cui ha giocato non sono sempre stati facili. Nel 2009 passo dal Manchester United al City, scambiandosi frecciate con il suo ex allenatore Alex Ferguson. Nel dicembre 2010, nonostante stesse disputando una stagione da protagonista (che lo vedrà alla fine segnare 23 gol in 39 partite), disse di non stare bene a Manchester, perchè gli mancava la sua famiglia, alimentando le voci più disparate su un suo possibile futuro in Italia. Mancini lo aveva fatto capitano della squadra dopo solo una stagione, salvo all’inizio di questa far passare la fascia al braccio del difensore belga Vincent Kompany. Un indizio sul fatto che Mancini avesse deciso da tempo di epurare Tevez. Che ora potrebbe sbarcare davvero in Italia. In estate lo aveva contattato l’Inter. Ora lo starebbe cercando pure la Juventus. L’Italia, terra di briganti, non avrebbe difficoltà ad accoglierlo.