Non perdo uno sguardo

Non perdo uno sguardo, non perdo occasione per girarmi e dimenticarlo un po'. Ma se mi giro è perché qualcosa dentro di me muore a ogni sguardo e a ogni occasione in cui mi sento rinascere.
Accatasto gli sguardi, vite su vite, strade d'andata e strade di ritorno. Colori e volti, tutto quello che non hanno significato, tutto quello ch'è sottointeso sotto le ombre di sorrisi in fuga nel tuo passato.
Perché lì queste storie fecondano nella de-composizione del presente in una risacca di ciò che ci hanno negato. Sguardi che negano colori e sguardi che negano contatti, sguardi che sbrodolano desiderio di sfuggirti, fosse l'unica cosa che fanno.
Sguardi d'intesa, vieni qui e chiedimi chi sono, ma perdonami: non so risponderti. Sguardi velati dal pianto, che ti donano le loro lacrime, o te all'improvviso te le nega
Lì metto lì e sarà subito un attimo prima... non per forza passato, ma ricordo: è in questi ricordi che marcisce quel che siamo, io e te, s'incavano gli occhi nel vuoto e si feconda quel che saremo.
Ho attraversato vite e la mia vita in un'occhiata, senza giocarci mai, con l'ingordigia assetata di chi passeggia nel deserto nella pausa pranzo. Me ne sono nutrito, non ne ho paura, non ho paura della vita, la vita è qui, io sono vivo.