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Non solo la dieta GAPS può combattere la disbiosi

Creato il 17 febbraio 2014 da Corradopenna
Non solo la dieta GAPS può combattere la disbiosi
NB: questo articolo fornisce solo informazioni e non costituisce assolutamente un consiglio terapeutico, il quale può essere fornito solo un medico competente. Ci si augura che la scienza medica ufficiale possa prima o poi orientarsi verso la sperimentazione di metodi naturali simili a quelli descritti ed ipotizzati nel presente articolo, onde sottoporli a un controllo clinico.


Secondo me una dieta a base dei reali alimenti che la natura mette a disposizione dell'uomo (dieta paleo/GAPS), il meno processati possibile, è una delle scelte migliori che si possa fare per recuperare e mantenere la salute, però è anche vero che una dieta senza cereali è a volte dura da fare e che alla fine costa un po' di più.
Per questo ritengo molto importante studiare possibili alternative alla dieta paleo/GAPS per ripristinare la corretta microflora intestinale. Alcune mie osservazioni, alcune mie esperienze, alcune letture, oltre a talune esperienze raccontatemi da alcuni amici, mi hanno indotto a ragionare su tale problema e a scrivere il presente articolo.

La prima osservazione è che, nel corso della mia dieta senza cereali ed amidacei (non proprio GAPS visto che non mangio carne né pesce, ma solo uova) ho provato diverse volte delle reazioni di Herxheimer anche piuttosto pesanti. Quando si uccidono troppi patogeni in una volta sola essi scoppiano e liberano di colpo tutte le tossine presenti nelle proprie cellule, con l'effetto di aggravare almeno momentaneamente i sintomi pre-esistenti. A volte gli effetti di questa re-intossicazione sono anche a lungo termine, e quindi ho scoperto (col senno di poi) che oltre a mettere in atto alcuni comportamenti che posso aiutare a smaltire le tossine, è meglio "tornare indietro" con la dieta alla primissima fase, quella senza fibre (la dieta introduttiva GAPS, ovvero nel mio caso una dieta poverissima di fibre e ricca di centrifughe). Nel suo libro "Sindrome psico-intestinale" la dottoressa Campbell non tocca tale questione, ma ne ha fatto cenno durante le sue conferenze (l'ho scoperto un po' in ritardo però).Queste reazioni all'effetto benefico dei probiotici sono a volte fortissime anche se si assume una goccia di fermenti lattici o una punta di cucchiaino di crauti (o yogurt o altro cibo fermentato). Nei primi giorni della dieta può non succedere (personalmente ho mandato giù una o due bustine di fermenti lattici al giorno senza che mi succedesse alcun ché), ma man mano che i patogeni hanno sempre meno cibo (a causa della dieta) l'effetto dei probiotici è enormemente amplificato rispetto a quel blando effetto che potrebbero avere (almeno per chi ha una disbiosi intestinale) quando li si assume continuando a mangiare cereali ed amidacei.Ma lo stesso incredibile effetto l'ho sperimentato con altre due sostanze: l'acqua ossigenata al 35% (food-grade) ed alti dosi vitamina C, e per quanto ne so un'altra sostanze ha delle proprietà simili, il biossido di cloro (ovvero il MMS, che sono tentato di sperimentare a breve, ma in dosi minime per non ricadere nei vecchi errori, e che secondo la testimonianza di Kerry Rivera ha aiutato, assieme ad un certo protocollo nutrizionale ed anti-parassitario, a guarire dall'autismo moltissimi bambini ) e pare anche l'ipoclorito di sodio (il primo libro sul metodo Ruffini tratta dell'uso topico di ipoclorito di sodio, mentre il prossimo libro dovrebbe trattare dell'uso sistemico di tale sostanza, opportunamente diluita. Prima di azzardarmi a scrivere simili cose, incredibili persino a me stesso fino a qualche anno fa, ho raccolto diverse testimonianze favorevoli.


In realtà il biossido di cloro (MMS) l'avevo già provato 5 anni fa, ma non tolleravo l'acidità del composto biossido di cloro + acido citrico (che si usa come attivatore). Ho scoperto solo in tempi recenti che la causa di ciò in realtà era l'ipocloridria di cui soffrivo a causa della disbiosi. Quanto alla guarigione dall'autismo, l'ultima edizione del libro di Kerry Rivera (che presto verrà tradotta in italiano) riporta molte testimonianze di persone che si firmano con nome e cognome e spesso autorizzano la pubblicazione della propria foto.

Il punto di partenza per la stesura di questo articolo è stata la segnalazione di un mio conoscente che mi ha rivelato di essere guarito dall'allergia con metodo del libro "The One Minute Cure, ovvero assunzione di acqua ossigenata in piccole quantità. Leggendo alcuni stralci del libro in questione da una parte, e la testimonianza di questo mio conoscente dall'altra (che oltre ad uccidere i patogeni con l'ossigeno attivo liberato dal perossido ha anche integrato fermenti lattici con yogurt/kefir fatto in casa) la cosa in effeti mi è sembrata sensata. L'ossigeno attivo (per esempio sotto forma di ozono) viene attualmente utilizzato come disinfettante sia in medicina che nelle migliori piscine, e chiunque può rendersene conto facendo una ricerca su pubmed.

Non solo la dieta GAPS può combattere la disbiosi
Quanto alla vitamina C sapevo già dalle mie lettura precedenti che in alte dosi potesse essere un'antogonista della Candida e che quindi potesse essere d'aiuto nel trattamento della disbiosi intestinale, ma non avevo mai sperimentato davvero tale azione fino a quando non l'ho provata associandola alla dieta senza carboidrati complessi (cereali, pseudo-cereali ed amidacei). La strage che ha fatto di alcuni patogeni intestinali mi ha causato una forte reazione di Herxheimer, persino più forte di quella causatami dall'acqua ossigenata

L'idea che mi viene è che quindi l'abbinamento tra una dieta opportuna (magari senza glutine, soia e caseina, come nella dieta descritta da Kerry Rivera, sicuramente  meno restrittiva e più semplice e meno costosa da implementare della dieta paleo) un qualche metodo naturale per debellare i patogeni intestinali, all'occorrenza un protocollo anti-parassitario e l'integrazione di fermenti lattici/cibi fermentati, potrebbe essere un'alternativa valida al protocollo GAPS.


Una conferma a tale idea mi è venuta anche dalla rilettura dela storia di Norman Cousin(da egli raccontata nel libro autobiografico Anatomy of an illness) che con la cura della risata e della vitamina C era guarito dalla spondilosite anchilosante. Come ho già dimostrato in un precedente articolo la spondilosite anchilosante è una delle tante malattie correlate alla disbiosi intestinale, e se è vero che la vitamina C distrugge alcuni patogeni correlati alla disbiosi (come la Candida) e che il benessere psichico aiuta anch'esso (i batteri benefici possono persino essere danneggiati dallo stress, ed è facile ipotizzare che il sorriso e la gioia abbiano un effetto opposto), la "miracolosa" guarigione di Norman Cousin potrebbe essere fondata su un meccanismo chiaro e comprensibile: la vitamina C debella alcuni parassiti intestinali, coadiuvata dal benessere psicofisico indotto dalla cura del sorriso, la disbiosi regredisce e con essa il suo sintomo più evidente (la spondilosite anchilosante).

Ovviamente alte dosi di vitamina C sono osteggiate dalla medicina ufficiale, per quanto il lavoro pionieristico di Linus Pauling dovrebbe bastare a mio giudizio a smentire questo pregiudizio. Potete scaricare/leggere il suo libro da questo link.


Infine merita un cenno anche la dieta macrobiotica, in particolare alcuni regimi un po' più restrittivi come la dieta Ma-Pi 2, ideata da Mario Pianesi ed applicata con successo per la cura del diabete; non so fino a che punto un tale regime dietetico possa guarire una disbiosi intestinale.

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