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“Non sparisco dalla terra”: la Palestina delle piccole cose

Creato il 04 dicembre 2012 da Chiarac @claire_com_

Restiamo umani, diceva Vittorio Arrigoni. E con questa espressione l’attivista italiano ucciso a Gaza lo scorso anno, voleva ricordare a tutti noi di non dimenticare che i palestinesi, in quanto prima di tutto esseri umani, hanno gli stessi diritti e doveri di tutti altri popoli sulla Terra, e non sono “solo” vittime o terroristi.

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Perchè cito Vittorio Arrigoni? Perchè sabato scorso ho assistito ad uno spettacolo di reading di poesie e brani di narrativa italo-palestinese molto particolare. È stato un reading essenziale, fatto di piccole cose: Non sparisco dalla terra, interpretato da Cam Lecce, Michelangelo Del Conte e Jörg Grünert,e composto da brani di poesia e narrativa arabo-palestinese tradotti e scelti con meravigliosa cura da Wasim Dahmash, saggista, editore, docente e traduttore.

Il criterio della selezione utilizzato da Dahmash ha rispecchiato il motto di Vittorio Arrigoni: nei brani che si sono succeduti, abbiamo potuto ascoltare, grazie alle parole degli scrittori, una Palestina fatta di piccole cose, dei piccolo gesti della vita quotidiana. La donna, raccontata da Samira Azzam, che fabbricava candele per cristiani e musulmani, il suonatore di campane di Ibrahim Nasrallah, fedele al proprio lavoro fino alla morte, la dolente nostalgia del pane, del caffè e della propria madre, sentita da Mahmoud Darwish.

Cam Lecce, che a fine spettacolo si è intrattenuta a parlare con il pubblico (scarno, troppo scarno! Romani dove eravate sabato sera? E i miei coetanei, dove stavano?), ci ha ricordato come Ibrahim Nasrallah, scrittore e poeta palestinese contemporaneo, avesse composto una poesia in memoria di Vittorio Arrigoni. Dal titolo più che significativo: “Hanno ucciso tutti”. È stata tradotta in italiano da Wasim Dahmash e la trovate a questo link. Ed è bellissima.

Su Non sparisco dalla terra non parlerò oltre perchè lo ha fatto molto meglio di me Alessandra Fabbretti su Arabismo.

Voglio condividere però le foto che ho scattato durante la serata e un breve video in cui Cam Lecce recita la poesia “Gaza”, di Samih al-Qasim. Il video non è perfetto perchè è registrato con una fotocamera digitale, ma spero renda ugualmente l’atmosfera raccolta ed intima che abbiamo vissuto quella sera. Sul canale Youtube del blog ne trovato un altro. Buon ascolto.

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