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Notiziario di Democratic Nutrition - 26 Novembre 2013: prugne ed infiammazione, olio di oliva, spezie per forza muscolare e dimagrimento, seitan e legumi

Da Democratic Nutrition @DemoNutrition
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PRUGNE SECCHE CONTRO L'INFIAMMAZIONE

Grazie alla sua forma "concentrata", la frutta essicata può essere una fonte importante di nutrienti e fito-composti.
Due classici esempi sono le mele e le prugne secche, che in uno studio durato un anno su donne in post-menopausa alla Florida State University hanno dimostrato differenti proprietà: entrambe sono riuscite a contribuire ad una riduzione di peso, colesterolo (totale + LDL) e stato ossidativo (idroperossidi lipidici) delle partecipanti, ma ad avere la meglio rispetto ai processi infiammatori (proteina C-reattiva) sono state le prugne secche!


http://www.andjrnl.org/article/S2212-2672%2812%2900625-9/abstract

ORGOGLI DEL MEDITERRANEO: L'OLIO D'OLIVA A CRUDO PER PREVENIRE I TUMORI
Una meta-analisi dell'Università di Atene, basata su 19 studi di tipo caso-controllo (equivalenti a 13.800 persone malate di tumore, comparate a 23.340 persone sane) è giunta alla conclusione che il consumo regolare dell'olio di oliva crudo potrebbe aiutare nella prevenzione dei tumori, indipendentemente dal Paese dove sono stati condotti gli studi (Mediterranei e non) ed in particolare rispetto ai tumori del seno e del sistema digestivo.
Resta da capire se alla base di questi risultati ci siano i costituenti dell'olio di oliva (grassi monoinsaturi e/o anti-ossidanti) oppure un effetto indiretto (vedi commenti al post)
http://www.lipidworld.com/content/10/1/127
Qui a Democratic Nutrition siamo degli appassionati... E un po' alla volta ci piacerà saperne sempre di più, studiando sui testi degli "oleologi" veri e propri! (http://www.tecnichenuove.com/argomenti/salute-benessere-bellezza/olio-d-oliva/olio-puro-succo-d-oliva.htm)

Commento in risposta ad un nostro lettore, che ci chiedeva: "hanno controllato per altri fattori della dieta? ad esempio chi usa olio di oliva, magari di una certa qualità, tende a consumare più vegetali?"
Giusta domanda! In effetti potrebbe essere che il consumo dell'olio di oliva, nella popolazione generale, faciliti un maggior consumo di vegetali, e questo contribuisca agli effetti protettivi riscontrabili statisticamente. Purtroppo la maggior parte degli studi in questione non aveva quel tipo di aggiustamento (http://www.lipidworld.com/content/10/1/127/table/T2): nei casi in cui è stato fatto, talvolta restava comunque un risultato significativo, in altri veniva attenuato e rimaneva solo una "tendenza" statistica.
A questo va aggiunto che stiamo parlando di studi "caso-controllo", ma saranno quelli di tipo "prospettico" a darci evidenze più solide negli anni a venire.
Per il momento, possiamo comunque dare un'occhiata a quello che è probabilmente il più importante studio condotto fin'ora sull'argomento: l'EPIC-Spain, uno studio prospettico con 40.622 partecipanti, dove l'olio di oliva ha dimostrato di diminuire la mortalità complessiva, e l'aggiustamento per consumo di frutta e verdura non ha prodotto cambiamenti significativi nei dati. In quel caso, però, la riduzione era prevalentemente legata ai casi di malattie cardiovascolari e non di cancro, anche se questo potrebbe spiegarsi con la mancanza di stratificazione rispetto ai singoli tipi di tumore:
http://ajcn.nutrition.org/content/96/1/142.long
http://ajcn.nutrition.org/content/96/1/142/T3.expansion.html
In poche parole: sappiamo che con tutta probabilità il consumo dell'olio di oliva aiuta in sè e per sè rispetto alle malattie cadiovascolari, mentre per quanto concerne i tumori - per quanto incoraggianti e compatibili con gli studi sulle culture di cellule tumorali - i dati sono ancora preliminari e non possiamo escludere un effetto indiretto, che sarebbe comunque reputabile importante in un'ottica di salute pubblica, nella misura in cui l'utilizzo dell'olio è un elemento ce favorisce il consumo di altri vegetali.

IL FIENO GRECO PER LA FORZA MUSCOLARE? OPPURE PER IL DIABETE?

Il fieno greco (Trigonella foenum-graecum) attualmente viene venduto e pubblicizzato - in formulazioni proprietarie - come aiuto ergogenico, ossia come mezzo naturale per aumentare la forza muscolare. E' davvero così?
A sostegno di queste affermazioni troviamo uno studio in doppio cieco e controllo placebo pubblicato nel prestigioso "Journal of the International Society of Sports Nutrition", in cui il consumo di questa spezia avrebbe permesso di aumentare la forza muscolare nel gruppo di studio ben più di un placebo, oltre a migliorare la loro composizione corporea: http://www.jissn.com/content/7/1/34
Peccato che lo studio fu finanziato dall'azienda produttrice (Indus Biotech) dell'estratto commerciale utilizzato... E, a nostro avviso, il "chi paga" uno studio non può mai passare in secondo piano. Considerando che ad oggi questi risultati non sono stati replicati, ci sia permesso un certo scetticismo, e di continuare a concentrarsi sull'allenamento costante (con adeguati tempi di recupero) come la via maestra per migliorare la propria forza muscolare, piuttosto che sugli aiuti esterni di efficacia non ancora ben dimostrata
Questo non toglie che il fieno greco resta un ottimo prodotto per la salute umana, avendo in particolare la comprovata capacità di contenere la glicemia, anche tra i malati di diabete mellito (http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0378874111005538)

MANGIARE PICCANTE PER DIMAGRIRE
Per le persone che soffrono di sovrappeso od obesità, alcuni piccoli "segreti" possono fare la differenza, nel lungo termine, sull'entità dei risultati ottenibili mediante i cambiamenti allimentari.
E' il caso del consumo regolare di peperoncino, come dimostrato da decine di trial clinici, che attraverso i suoi capsaicinoidi non solo inibisce il senso della fame, ma permette di aumentare il consumo calorico e l'ossidazione lipidica, riducendo così il tessuto adiposo addominale.
Un invito a scoprire uno degli aspetti sani della cucina messicana
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0195666312001717

SEITAN!
Il Seitan, un alimento creato dalla componente proteica del grano (glutine), oltre a prestarsi a moltissime sperimentazione culinarie ha un'importante caratteristica nutrizionale, condivisa anche con i legumi: è un'ottima fonte vegetale della lisina, uno degli amminoacidi essenziali (http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0021967309008279).
I nostri consigli:
- Produrlo in casa usando i preparati istantanei, in modo da risparmiare ed evitare le "botte di sodio" legate all'aggiunta industriale dello shoyou. Bisogna però insaporirlo, ad esempio facendolo cuocere 20-30 minuti in brodo di verdure. Ottimo aggiungendo successivamente del succo d'arancia.
- Ovviamente, è un alimento che i celiaci dovrebbero evitare! Se invece si hanno problemi nella digestione degli amidi, si può mangiarlo, ma (qualora lo si acquisiti già pronto) facendo attenzione che non siano presenti farine nel preparato, ma solo il glutine.
 

OSSA: I LEGUMI MEGLIO DELLA CARNE

Una nuova pubblicazione dall'Adventist Health Study 2: il più importante studio contemporaneo che sta comparando la salute di vegetariani ed onnivori. Su 33.000 soggetti di studio, i legumi si sono dimostrati più protettivi per la salute ossea (fratture dell'anca) di quanto lo fosse la carne: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24103482
L'opinione oggi prevalente è che l'apporto proteico complessivo della dieta sia importante per la salute ossea, ma la ricchezza di micro-nutrienti dei legumi (compreso il calcio) li rende un cibo privilegiato!
 

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