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Novembre, dodici giorni dall’inizio del mese

Da Nuvolesparsetraledita

Novembre, dodici giorni dall’inizio del mese

Il leccio, il cerro, il pioppo cipressino e l’ontano, l’acero, il tiglio, il deciso castagno, il rovere massiccio: guardali, ripassa il loro nome nella mente, ricorda quando tuo padre te li indicava e rideva se sbagliavi a nominarli.

Dal verde al marrone passando per il rosso, punte d’ocra, sfumature di verde sopravvivono stemperandosi nel giallo: si riempiono gli occhi ed arrivano subito al cuore i colori delle foglie , in autunno. Spinte da un vento fermo, ormai determinato, ricoprono l’asfalto del viale ed abbandonano la forza dei rami, si lasciano andare al soffio dello scirocco tenero e crudele. Si staccano e non te ne accorgi, poi li vedi svolazzare appena, senza  resistere, rassegnate. Toccano terra e si confondono, divengono altro, si scambiano i colori, indistinte ormai  – terra alla terra – dello stesso rosso dello stesso giallo: il medesimo secco colore che stride sotto i piedi e non brilla più.

Avanza, questo novembre dolce che pare settembre, appaiono nelle strade le prime luci di Natale, si addobbano già le vetrine dei negozi e sugli scaffali del supermercato si affollano i primi panettoni. Il giubbotto pesante ti stanca, lo appoggi alle spalle, poi lo tieni sul braccio: sono buone tutte le scuse per non avere tempo. Così, ti ritrovi a notte fonda, ed hai nel cuore il senso di aver perduto anche questo giorno; allora ti affretti ma non puoi farcela, hai lasciato indietro troppe cose:  hai parlato sorriso camminato, guardato un libro, sfogliato il giornale, accarezzato il gatto e telefonato, per qualche momento hai vissuto ed il giorno è passato.

La bordura dell’orto ha ancora qualche rosa, bianca; le foglie lucide della magnolia si sono spente appena hanno toccato terra. Le nuvole col buio spesso sono grigie e si confondono: non sai dove cominciano, non capisci dove finiscono.

Si alza di nuovo il vento.

Novembre, dodici giorni dall’inizio del mese

LO  SPIRITO DEL FIENO IMPREGNA L’ANIMA

Lo spirito del fieno impregna l’anima.
L’addio dell’estate. Si raccolgono
le rondini sui fili e sulle antenne,
anomali emigranti verso l’Africa.

Nuvole non più rosa si scaglionano
a isterici plotoni nel vento che le opprime.
Già si arrende il roseto e batte ai vetri
con raffiche di petali e di spine.

MARIA LUISA SPAZIANI


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