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Novità dalla conferenza sugli Stati Generali della Cultura

Creato il 20 giugno 2014 da Justnewsitpietro

Novità dalla conferenza sugli Stati Generali della Cultura
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Nella giornata di ieri, 19 giugno, presso l’Auditorium della Conciliazione in Roma e contemporaneamente in streaming, si è svolta la terza edizione degli Stati Generali della Cultura, conferenza promossa dal Sole 24Ore con la collaborazione della Fondazione Roma.

Al tavolo erano presenti in qualità di relatori, il ministro dei Beni Culturali (MIBACT), Dario Franceschini, il presidente FAI Fondo Ambiente Italiano ed eminente archeologo, Andrea Carandini, il ministro dell’Istruzione e dell’Università, Stefania Giannini, il presidente del Sole24Ore, Benito Benedini, il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, il soprintendente di Pompei ed Ercolano, Massimo Osanna, il sindaco di Torino e presidente dell’Anci, Piero Fassino, il neo direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, il direttrice Museo e Galleria Borghese, Anna Coliva e il presidente della Fondazione Carla Fendi, Carla Fendi.

Tutti gli intervenuti indistintamente sono convenuti sul battersi collettivamente per la centralità degli investimenti per quanto riguarda il nostro patrimonio culturale e lo sviluppo del territorio Italia, come scelta economica per il pubblico e il privato.

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Tra gli altri, i ministri Franceschini e Giannini hanno affermato il necessario bisogno che la cultura e la scuola debbano andare di pari passo nell’agenda politica. Mentre l’imprenditore Benedettini ha proposto che “nell’immaginario del mondo, la cultura italiana ha un posto superiore di quello che noi italiani assegniamo ad essa. Per questo vanno fatte viaggiare nel mondo opere d’arte come richiamo a visitare l’Italia”. Il neo direttore Greco ha invece sottolineato come debbano essere necessarie sia una gestione che una comunicazione del nostro tessuto culturale ad un livello più internazionale. Polemiche sono arrivate dal plurisprintendente Paolucci che ha denunciato come le soprintendenze, spesso e volentieri, sono un facile terreno per le infiltrazioni della politica, appoggiato anche dal soprintendente Osanna in riferimento all’inutile affiancamento dei manager, previsto dal Decreto Cultura; mentre il sindaco Fassino ha di contro ribadito che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio parlando dei politici, sottolineando a titolo d’esempio il circolo virtuoso della sua amministrazione, con investimenti pubblici e privati nel campo dei Beni Culturali di oltre cento milioni di euro. La direttrice Coliva ha poi affermato comete lentezze burocratiche pesino anche sui tempi dell’organizzazione di mostre ed altri eventi.  Carla Fendi ha aggiunto che considera “normale che un privato aiuti il suo Paese nella conservazione delle bellezze artistiche”. “E’ il nostro petrolio – ha poi continuato – per me aiutare la cultura è stato spontaneo, perché ho ricevuto un’educazione secondo la quale il suolo pubblico è più importante di quello privato. E’ necessario che la Scuola faccia la sua parte per educare alla cultura.”

Inoltre sono state anticipate due importanti novità da parte dei due ministri. Franceschini, oltre all’Art Bonus, ha infatti annunciato che entrerà in vigore dal 1 luglio 2014 nuove tariffe per l’accesso ai musei più in linea con quelle europee; in particolare, i visitatori over 65 anni non potranno più accedere gratuitamente ai musei, mentre lo resteranno per i minori di 18 anni, con una certa riduzione per la fascia 18-25 anni. Almeno una domenica al mese sarà invece gratuita per tutti, e passeranno a 2 all’anno le notti dei Musei con ingresso a 1 euro. Infine ha aggiunto che i musei resteranno aperti fino alle 22 di tutti i venerdì.

L’altra novità riguarda il settore dell’istruzione, con la promessa del ministro Giannini che l’insegnamento della “storia dell’arte” tornerà ad essere centrale e presente in tutti i corsi scolastici, aggiungendo che “costerà 25 milioni all’anno, una cifra irrisoria rispetto ai 51 miliardi totali, ma importanti per restituire il ruolo della dimensione teorica, come processo necessario alla realizzazione di ogni prodotto”. Ha infine affermato che c’è necessità di maggiore alternanza tra scuola e lavoro, soprattutto per fare in modo che non continuino più le “fabbriche di disoccupati”, così com’è successo per le facoltà dei Beni Culturali.

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