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Occupy Silicon Valley

Da Silviapare
L'Economist, autorevole come sempre, si occupa della "bolla" tecnologica che impazza nell'economia Usa (ed è, come ben sa chi mi legge, la principale responsabile della devastante gentrificazione di San Francisco). L'articolo, lucido e profetico, si conclude così: “Viviamo in una bolla” dice Eric Schmidt, presidente di Google (e membro del consiglio di amministrazione dell'Economist Group), “non nel senso di una bolla tecnologica o di valutazione. Nel senso che viviamo nel nostro piccolo mondo.” Questo piccolo mondo è stato finora protetto dalla rabbia popolare nei confronti della diseguaglianza economica. Lo scoppio della bolla sarà uno dei maggiori cambiamenti nell'economia politica del capitalismo del prossimo anno."
Mentre mi auguro che ciò sia vero, penso che la rabbia popolare sia stata privata, in questi casi di assoluto e pericoloso monopolio, di uno strumento forte di lotta: il boicottaggio. Gli attivisti di San Francisco che vedete fotografati qui sotto mentre bloccano il famigerato "Google Bus", posteranno le loro foto scattate con iPhone su Twitter e Facebook o su blog come questo (piattaforma Google). La protesta, insomma, viene compiuta tramite il mezzo contro cui si protesta. Vorrei che fosse possibile un'alternativa, ma io per prima senza Google non potrei lavorare. Posso anche scendere in piazza a fermare un autobus, ma ogni volta che accendo il computer gli regalo un buono benzina.
Occupy Silicon Valley
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