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Odifreddi razionalista e zimbello del web

Creato il 05 novembre 2013 da Uccronline

Odifreddi razionalista e zimbello del webOdifreddi negazionista antisemita? E' questa l'idea che ci si è fatti leggendo i resoconti mediatici sul recente caso delle affermazioni sull'Olocausto come "opinione", pronunciate dal matematico in pensione. Eppure, chi ha letto quello che davvero ha scritto sul suo blog e chi conosce i suoi scritti sa benissimo che Odifreddi non è negazionista, ma semplicemente incompetente sulla maggioranza di argomenti di cui si vuole occupare. Questo lo porta a continue di queste gaffe, ribattezzate odifreddure.

Della competenza storico-filosofica di Odifreddi il laico Gian Enrico Rusconi ha un'opinione chiara: "Non è difficile controbattere le ingenuità intellettuali del matematico Odifreddi, magari simpatico nel suo sfottente ateismo, ma poco consistente sul piano filosofico e storico". Se anche nel mondo matematico è un illustre sconosciuto, anche in ambito di divulgazione scientifica -suo campo specifico- ha ricevuto pochi consensi ma sopratutto ben due Asini d'Oro, assegnati da ricercatori scientifici, come peggior divulgatore scientifico dell'anno. La sua (in)competenza storica l'ha confermata recentemente scrivendo che "il processo di Norimberga è stato un'opera di propaganda. Non entro nello specifico delle camere a gas, perché di esse "so" appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal "ministero della propaganda" alleato nel dopoguerra. E non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che "uniformarmi" all'opinione comune. Ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti".

E' vero che Odifreddi non è nuovo a posizione controverse verso persone ebree, come abbiamo già fatto notare, ed è vero anche quello che scrive sul "Corriere" l'ebreo Stefano Jesurum: "Odifreddi si esercita anche nell'arte antica dell'intellettuale a tutto tondo, del grillo parlante, nella fattispecie blogger di Repubblica. E spesso inciampa, ruzzola, travolgendo il buon senso e il buon gusto oltre che il rispetto per i lettori, l'opinione pubblica, la Storia. Succede da anni: le sabbie mobili in cui si perde sono sovente quelle dell'antisemitismo più o meno conscio e del negazionismo". Tuttavia, come dicevamo, in questo caso le accuse di negazionismo e antisemitismo piovutegli addosso dal mondo intero ( "volgare ipocrita negazionista" è stato definito su "La voce repubblicana") e dallo stesso quotidiano per cui scrive, "Repubblica", sono errate.

Quel che invece tali frasi rivelano è semplicemente l'irrazionalità del razionalismo di cui è così orgoglioso. Ovvero: se esiste solo ciò che è dimostrabile scientificamente, come dicono i razionalisti odifreddini, tutto il resto è mera opinione, comprese le camere a gas. "Ai martellatori di verità, ultimi eredi del positivismo ottocentesco, mentre si aggrappano alle loro opinioni capita spesso di martellarsi le dita", ha commentato infatti Aldo Grasso, editorialista de "Il Corriere della Sera". Guido Vetere su "Il Sole 24 ore" ha scritto invece: "Credere che una cosa come l'Olocausto sia accaduta sarebbe dunque, in qualche misura, simile ad un atto di fede. E sappiamo che con la fede Odifreddi è un po' a disagio: sembra infatti che egli voglia sostituirla integralmente con la ragione (la sua), senza molti residui. Purtroppo però gli strumenti della ragione (non solo quella di Odifreddi) sono quelli che sono, e la pretesa del matematico frana spesso nel ridicolo".

Ci ha pensato il "Festival delle scienze" attraverso un comunicato a smontare con autorità il razionalismo scientista di Odifreddi: "le scienze storiche, nonostante non siano solo caratterizzate da un approccio sperimentale sono da considerarsi scienze in senso stretto e le conclusioni a cui giungono hanno pari valore di quelle a cui giungono quelle sperimentali. Da questo punto di vista, tornando alle affermazioni di Odifreddi, non solo la storiografia, ma anche le testimonianze e le certificazioni giuridiche hanno dimostrato senza ombra di dubbio la drammatica verità di quella che è stata una delle più grandi tragedie della storia dell'uomo". A causa del fatto che Odifreddi sarà loro ospite, i responsabili del "Festival della scienza" hanno voluto precisare che "le affermazioni e le posizioni di Odifreddi non corrispondono minimamente allo spirito del Festival".

Tuttavia, piuttosto che rivedere le sue posizioni, scusarsi e godersi la pensione, Odifreddi ha voluto -almeno inizialmente- rispondere freneticamente a tutti gli intellettuali e gli storici che hanno osato criticarlo sui vari quotidiani. Per questo Aldo Grasso ha contro-replicato: "Invece di processare le intenzioni e perdere tempo a fare repliche offensive e pretestuose, Odifreddi farebbe bene a meditare un po' prima di scrivere su temi così delicati". Il direttore de "La Stampa", Mario Calabresi, ha invece risposto: "L'incapacità di fare marcia indietro, di scusarsi produce reazioni grottesche come quella di dipingere "La Stampa" come una macchina del fango, quando ha solo fatto informazione accendendo una luce su una vera macchina di negazionismo e becero antisemitismo come quella scatenata da Odifreddi con un suo sciagurato post". Su "Panorama" articolo ironico: "Due sfondoni in 26 giorni. Una media scientificamente ipotizzabile di 14,1 minchiate all'anno. La teoria della calcolabilità, in cui Odifreddi è un maestro, spiega che, secondo la logica delle funzioni automatiche, il professore, laureato nel 1973, è stato diversamente ciuccio 564 volte minimo. Se la matematica non è un'opinione, il professore se l'è fatta da solo la macchina del fango". Odifreddi ha anche riportato una lettera di Chomsky che solidarizza con lui, utilizzando quella che dal punto di vista della retorica e della logica è una fallacia ab auctoritate: una cosa falsa non diventa più vera per il fatto che a dirla, e ad appoggiarla, stia una autorità.

Se prima il suo blog ospitato su "Repubblica" era popolato solamente da odifreddini scodinzolanti, anticattolici, atei militanti e anticlericali ora, si legge su "La Stampa" è divenuto calamita anche per gli antisemiti. Mentre Odifreddi è il nuovo zimbello del web, tra varie e simpatici tweets: "odifreddi fa vacillare il mio ateismo", "se ho capito bene devo smettere di credere nell'esistenza di Odifreddi", "io sono un negazionista di Odifreddi. Non è mai esistito. E' un software bielorusso". E c'è chi brucia i suoi libri ironizzando: "E' in un certo senso rivelatorio che Odifreddi si dica più convinto dell'esistenza della "Natura Madre onnipotente" che delle camera a gas". "Da quando (cioè da sempre) si è messo in testa di consolidare la sua fama attraverso la contrapposizione tra il suo rigoroso razionalismo e le superstizioni cattoliche, ha iniziato a frequentare assiduamente inesattezze e strafalcioni" si legge su "Italia Oggi", prima dell'elenco delle sue più note odifreddure.

Come se non bastasse il programma radiofonico "La Zanzara" lo ha ulteriormente messo in ridicolo con uno scherzo. Un finto Papa Bergoglio ha telefonato ad Odifreddi e il noto ed indomito laicone ha risposto scodinzolando, chiedendogli una prefazione al suo nuovo libro e facendo inconsapevolmente conoscere ai suoi fans che partecipa alle messe in Vaticano. Odifreddi chiede la prefazione, dunque, al capo dei "cretini" fatto notare, come lui ritiene essere i cristiani.

Qui sotto lo scherzo telefonico a Piergiorgio Odifreddi

Perfino un fondatore dell'associazione atea UAAR, Giacomo Andrei, primo presidente del circolo di Siena, che venga tolta la presidenza onoraria a Odifreddi, spiegando che il professore "ha sempre dimostrato disprezzo per i giovani che hanno intrapreso studi umanistici ed esaltato la scienza, ma francamente nella sua vita di contributi alla scienza od alla sua divulgazione non se ne sono visti.". Ultimamente "si è lanciato in tesi negazioniste (ammantate di furbesco libertarismo di pensiero e di beneficio del dubbio) in merito allo sterminio degli ebrei e dell'esistenza stessa dei campi di concentramento e dell'esistenza delle camere a gas. Portandosi dietro un nugolo di nazifascisti e la riprovazione di gran parte del mondo della cultura e della società civile". Ha concluso Andrei: "Lui è libero di [...] sostenere tesi insostenibili, solo per occupare un ruolo e godere della popolarità derivata, per quanto negativa (e magari incassare gettoni di presenza nei talk-show televisivi). Ma, detto chiaramente, mi sembra veramente inopportuno che possa contemporaneamente continuare a ricoprire la carica di presidente onorario, e che il discredito e l'indignazione, che lui si diverte a suscitare, ricadano anche sulla nostra associazione. Un personaggio che nel suo campo specifico non ha prodotto nulla di buono, e che perde tempo ad occuparsi in modo dilettantesco, anzi, diciamo pure, cialtronesco, di religione, storia e filosofia (pur essendo un personaggio televisivo), non merita sinceramente di ricoprire un tale ruolo onorifico".


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