Magazine Diario personale

Oggetti

Da Carlo Tosetti @TosettiCarlo
Oggetti
Una mattina il gatto s’è contorto e s’è appiattito,  fra la spalla ed il retro dei cassetti s’è infilato in quel luogo atemporale, nell’armadio prigioniero.

Fra suoi strusci e miagolii, quando poi l’ho liberato,  a sera perlustrando quella cella senza luce né giaciglio,  senza crepe o infiltrazioni, senza insetti né salnitro,  senza muschi né punti cardinali, quella cella  s’è mostrata buia e sorda come uno sbadiglio e nemmeno vidi ragnatele sfitte o rimasugli  di passati ecosistemi o civiltà; 

stupisce sempre non trovare vasellame o fecoliti.

Quindi mi son contorto e anche poi appiattito,  curioso nella  sua stessa prigione mi sono accovacciato,  attento non ho chiuso alle spalle 

maldestro l’uscita e lo spiraglio di luce  m’ha mostrato, frastagliate all’orizzonte, creste di magliette, ben piegate, e separate  a destra le mutande, seguite da una zona  di netti pedalini profumati.


Sospeso fra il nulla ed i calzini, nella zona 

ravvivata la mattina dall'attrito dei binari,  dove il gatto ha sostato recluso,  m'ha ricolto un insabbiato panico bambino:
il terrore che attanaglia al concepire
un istante vuoto e privo d'universo,
perché, come Pincherle descrisse,
gli oggetti nel buio sono morti,
ad un passo dalla luce inanimati. 
Share

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

A proposito dell'autore


Carlo Tosetti 248 condivisioni Vedi il suo profilo
Vedi il suo blog

L'autore non ha ancora riempito questo campo

Dossier Paperblog