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Oggi al Cinema intervista Crisula Stafida

Creato il 16 luglio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Oggi al Cinema intervista Crisula Stafida

E’ l’unica attrice italiana protagonista della rivista “For Him Magazine” grazie alla sua partecipazione all’ultimo film di Federico Zampaglione ,“Tulpa” accanto a Michele Placido e Claudia Gerini. Legatissima alla sua città di nascita, Roma, Crisula ha origini greche da parte di madre, ha studiato teatro a Milano con Enrico Maggi, e presso l’E.S.E.C di Parigi “la creazione e l’interpretazione dei personaggi”,per poi intraprendere la strada della fiction e del cinema. E’ stata scoperta proprio da Federico Zampaglione che le ha affidato un cameo in “Nero bifamiliare” nel 2006; ha preso parte poi nei film “Il soffio dell’anima”, “Il peso dell’aria”, “Ganja Fiction” e “Il marito perfetto”. Sogna di recitare accanto ad attori come Servillo e Favino.

Ci parli del suo ultimo film, “Tulpa”, non è la prima volta che lavora con Zampaglione…
Tulpa e’ un giallo horror, un omaggio ai gialli che tanto hanno portato in alto il nostro cinema negli anni 70.E’ un film che ha creato pareri discordanti, c’è chi lo ha amato e chi lo ha detestato, anche in rete le discussioni sono state accese.Per fortuna c’è Zampaglione che accende gli animi, perche’ per il resto purtroppo il nostro panorama “horror” rimane piuttosto invisibile al grande pubblico…spero che le discussioni non rimangano sterili e che invece risveglino l’interesse e la voglia di fare concretamente qualcosa di buono per questo genere.

Ritiene che “Tulpa”sia riuscito, in un certo senso, a risvegliare quel clima e quel fascino dell’horror anni ’60-’70(Fulci, Argento, Bava), cui lo stesso regista ha dichiarato di ispirarsi?
Assolutamente si. Il film e’ un vero atto d’amore nei confronti del genere, pero’ con un’anima piu’ attuale e rock.

Concorda con Zampaglione quando afferma che i film di genere sono stati un po’ messi ai margini dalla produzione cinematografica?
Certo. Ma e’ un genere che ancora appassiona, e sono sicura che con delle buone sceneggiature e bravi professionisti si potrebbe rilanciare un genere che per anni ha appassionato gli spettatori.

Lei ha recitato anche in “Ris 2” e “Distretto di polizia 6”. Che esperienza è stata quella della fiction?
Ho girato poche puntate, ma anche quella e’ stata un’esperienza formativa. Sicuramente c’è differenza tra fiction e cinema, nei tempi e nei modi. Tutto è piu’ rapido e non c’è la cura nei dettagli che amo nel cinema, pero’ e’ una bella scuola quando cerchi di sentirti dire “buona la prima”.

Cosa ama di più del suo lavoro?
Di questo lavoro amo tutto, e’ per me una grande passione. Amo la possibilita’ di cambiare pelle e di non essere mai la stessa persona. Amo il lavoro di squadra e la familiarita’ che si crea per rendere vincente un progetto comune. Amo, soprattutto, quando riesco a creare una reazione nello spettatore, a spaventarlo, a sedurlo, a farlo sorridere. Il Cinema e’ la piu’ longeva forma di intrattenimento, un film, e’ per tutta la vita.

Tre registi dai quali sognerebbe di essere diretta?
Abbiamo tanti bravi registi noti in Italia, quindi sogno di essere diretta da tre nuovi e talentuosi registi. Registi che ancora non hanno avuto la fortuna di emergere. Invece, parlando di attori, sogno di recitare accanto a Toni Servillo e Pierfrancesco Favino.

Cosa preferisce guardare da semplice spettatrice al cinema?
Horror, thriller, ma anche commedie sentimentali. Amo tutto il cinema, purche’ ben fatto e con una storia emozionante. Voglio uscire dalla sala emozionata, altrimenti mi innervosisco .

Ha iniziato con il teatro, le piacerebbe ritornarci?
Istintivamente dico no. Riconosco la bellezza del teatro e ricordo l’emozione che da’ il palco, ma sono innamorata del cinema. Potendo scegliere , tutta la vita cinema. Poi magari mi offrono un ruolo meraviglioso e ricomincio con il teatro…questo lavoro e’ cosi’, instabile come me.

Progetti futuri?
Sto valutando dei lavori, a questo punto vorrei fare qualcosa che qualitativamente sia di buon livello e interpretare un ruolo che mi appassioni…

di A. Grasso


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