Magazine Cinema

Oggi in Tv alle 14,35 su SkyCinemaFamily

Creato il 20 settembre 2010 da Ludacri87
Oggi in Tv alle 14,35 su SkyCinemaFamilyAustralia
Rating: 2 di 5
Il passato trancia il presente. E’ una nuvola nera, un cadavere sazio, un rituale nel vento. Il passato è un vuoto ricolmo, una radice che diventa pianta per poi tornare ad essere radice. Il passato è il presente, pur non rinunciando alla sua natura di passato. Si muove nell’oggi. E’ l’origine, è la permanenza. Motivi di una notte risiedono nel giorno a venire, musiche di temi, temi di conclusioni, perifrasi di eventi, dimorano nel caos e si riaffacciano in sembianze diverse ma simili. “Io ti canto a me”…”Io ti sentirò”. Australia, terra incerta. Della sua storia si conosce poco. E quando un luogo sembra non avere storia, spesso, si raggomitola nella magia. Magia di rituali, magia del passato nascosto. Uno stregone è la metafora della condizione delle popolazioni autoctone, a seguito della colonizzazione inglese. Domina la scena del film, è un personaggio che raffigura la permanenza del passato nel presente, negli anni che precedono e seguono lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Figura molto semplicistica, solita gamba alzata sul promontorio che si estende sopra l’arido terreno, il deserto rosso, in realtà, con molti limiti, è l’espressione di una certa perseveranza, della convivenza del mondo aborigeno con quello moderno. Riesce a scampare ad ogni pericolo, vive e sembra che non possa morire. Più che una figura reale, è evanescente, simbolico, visionario.
L’uomo che vince, l’uomo che pretende di porsi a comando, che presenzia, non sconfigge. La tematica più forte, meno romanzata e romanesca, è quella delle “Generazioni Rubate”. Accanto al mito della razza, negli stessi anni del Genocidio, il colore della pelle è il germe della diversità. L’uomo bianco regna, l’uomo nero ne è succube. Una scena ribalta la prospettiva: l’amico dei neri, il drover (mandriano), dopo il bombardamento su Darwin da parte giapponese, conduce l’aiutante di colore in una taverna riservata ai bianchi. E’ l’attimo in cui, nonostante un tono burbero, vi è una prima apertura. E’ come se la società fosse già in grado di integrare prima della politica, della religione. I bimbi meticci, mezzo sangue, né bianchi, né neri, venivano allontanati dalle madri e ricondotti in centri di “riabilitazione”, separati dal mondo. Dirà un “medico”, adducendo motivazioni “scientifiche”: “Le madri aborigene non sentono il distacco con i figli”…“E’ scientificamente provato”. Come un animale. “Australia” è molto altro, la storia di un amore, denso e banale, una sinfonia di luoghi comuni (il canguro ammazzato, la struttura scenografica di un “ranch”, l’australiano outback, con il mulino, la casa di un certo stile, le mandrie di grossi manzi facciatosta, defraudati e condotti verso la tenuta di Billabong, l’acquisto di proprietà terriera per la realizzazione di un monopolio), un po’di inventiva, guizzi nostalgici e scene ben girate con dolly. Pessima la scelta fotografica. I paesaggi, sterminati, sono colorati di finzione. Il sole è irreale, solo l’acqua della maestosa scena iniziale è inquadrata perfettamente, senza fronzoli. I personaggi sono di natura manichea, e se la Kidman torna ai suoi fasti, grazie ad un’ironia mai banale, Hugh Jackman è un sex-symbol senza arte né parte. La sceneggiatura è leziosa, spesso melmosa, acerba. Bello il richiamo al “mago di Oz”. Il film è comunque sufficiente, grazie a Baz Luhrmann e alla capacità mimetica del fanciullo Brandon Walters. “Io ti canto a me”…”Io ti sentirò”….e sentiremo il passato nascere nella terra senza storia, continuando a pronunciare il suo nome. Si imparerà “a guardare e non a vedere”… “nessun posto è più bella di casa mia”.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

  • La rubrica sulle news settimanali si apre con la notizia di un nuovo, interessante progetto per Hugh Jackman e Rooney Mara, ufficialmente nel cast di... Leggere il seguito

    Da  Filmedvd
    CINEMA, CULTURA
  • Humandroid [Recensione]

    Humandroid [Recensione]

    L’ultimo film di Neil Blomkamp finalmente riesce a stravolgere uno dei temi chiave della cinematografia nostrana: i titoli tradotti fanno pena o poco c’entrano... Leggere il seguito

    Da  Paopru
    CINEMA, CULTURA
  • Rumour Has It - Le News dal Mondo del Cinema

    Rumour News Mondo Cinema

    Ci si lamentava giusto qualche settimana fa che ormai al cinema la si vedeva poco. Natalie Portman sembra aver sentito queste parole e si sta dando da fare per... Leggere il seguito

    Da  In Central Perk
    CINEMA
  • Pain & gain - muscoli e denaro

    Pain gain muscoli denaro

    Ormai la palestra è parte integrante della mia vita. Non sono un fissato, diciamo che ci vado tre volte a settimana per un'oretta e che la cosa mi aiuta a... Leggere il seguito

    Da  Jeanjacques
    CINEMA, CULTURA
  • Humandroid ( 2015 )

    Humandroid 2015

    Johannesburg: un futuro così prossimo che è parente strettissimo del presente. Ormai la criminalità ha raggiunto vette inimmaginabili e la polizia ha armi... Leggere il seguito

    Da  Bradipo
    CINEMA, CULTURA
  • Humandroid. Il film

    Humandroid. film

    CinemaManiale pellicole che – dicono – stanno sbancando al botteghinoHumandroid Titolo: Humandroid Regia: Neil Blomkamp Sceneggiatura: Neil Blomkamp Genere:... Leggere il seguito

    Da  Nasreen
    CULTURA, LIBRI

Magazines