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Omosessualità e conformismo

Creato il 14 maggio 2011 da Ileniatiozzo

Transessuali, omosessuali, gay, lesbiche. AnticonformismoI “benpensanti” condannano omosessuali, trans, travestiti, froci, finocchi e lesbiche.

 

Fatto sta che tutti gli uomini quando parlano delle loro fantasie erotiche non tralasciano mai quella di “due ragazze che limonano”, le donne si scambiano amichevolmente tenerezze, gli uomini hanno la stessa zona erogena anale, e anche le femmine più sfacciate sognano due uomini per sé come massima trasgressione, anche se spesso non lo dicono.

L’amore è un sentimento che ha molte sfaccettature. A volte preferiamo la compagnia di amici del nostro sessoL’attrazione sfida la natura.

Dietro a una relazione “ambigua” non c’è solo anticonformismo o esibizionismo. Può essere che un omosessuale non abbia mai trovato nel genere opposto la persona giusta.

Dietro al travestismo c’è una persona che non si accetta, non si riconosce nel corpo che vede dall’esterno e rifiuta dall’interno.

L’espressione “essere umano” non ha un femminile o maschile e in alcune lingue non esiste neppure un genere per gli aggettivi, come per l’inglese.

Ogni soggetto ha una dignità indipendente dalla sua sessualità.

Chi condanna le scelte diverse dalle sue è limitato e ignorante, la libertà di scelta è un diritto fondamentale, democratico, se non danneggia il prossimo.

Non è detto che un “alternativo” soffra, abbia dei problemi o sia malato. Se isoliamo, non accettiamo l’altro, mettiamo in moto dei meccanismi di emarginazione sociale dannosi. Non dobbiamo assegnare delle caratteristiche ai gruppi sulla base del “sentito dire”. Il conformismo è creato dalla folla, ma la folla in quanto composta da singoli individui deve generare progresso, apertura e miglioramento.

Si parla di “crisi dei valori”, di perdita del concetto di “famiglia”. Ma cos’è la famiglia se non delle persone che si amano? L’amore è un concetto universale, che sarebbe auspicabile portare fuori dalle mura domestiche, al prossimo chiunque esso sia e qualunque siano le sue scelte e il gruppo di appartenenza che lui o noi gli attribuiamo. Se è vero che psicologicamente siamo portati a ragionare per categorizzazioni, possiamo anche sforzarci per trovare gli elementi che ci accomunano alla persona con la quale interagiamo!


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