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One Billion Rising 2013 – Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Da Leragazze

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Ieri, 14 febbraio 2013, tra il festival di Sanremo, le dimissioni del papa e San Valentino, si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Solo guardando ai numeri c’è da mettersi paura: si stima che nel mondo 1 donna su 3 sia vittima di violenza, e non è difficile arrivarci: basti pensare che oltre 603 milioni di donne vivono in paesi dove la violenza domestica non è reato. Inoltre la probabilità che una donna tra i 15 e i 44 anni sia violentata o subisca vessazioni domestiche è più alta della probabilità per la stessa donna di ammalarsi di cancro o di malaria, di avere un incidente d’auto o trovarsi coinvolta in una guerra.

La campagna mondiale One Billion Rising è stata organizzata dall’associazione V-Day, impegnata per la cessazione della violenza contro le donne e per la totale parità di trattamento fra donne e uomini. L’idea è quella di mandare un segnale comune per sensibilizzare quante più persone possibile.

Per questo ieri 14 febbraio più di un miliardo di persone in tutto il mondo si sono trovate per protestare insieme. Hanno aderito oltre 190 paesi e sono state organizzate 13.000 manifestazioni. Vediamo come:

In India:

A Taiwan:

In Sudan:

A Milano:

Ecco, l’avrete sicuramente visto già tutti, ma vale la pena che anche noi si spenda due paroline. E’ successo a una convention di un’azienda, la Green Power (il cui AD è candidato con il PdL alle prossime elezioni), e il guitto di Arcore ne ha fatta un’altra delle sue: incalzando una venditrice della Green Power salita sul palco per sottoporgli  le offerte commerciali dell’azienda (quindi nell’esercizio delle sue funzioni professionali), l’ha più volte offesa con una serie di doppi sensi penosi, che nemmeno i quindicenni penserebbero di fare. Ma la cosa che più mi ha scandalizzato non è stata tanto la performance del Cavaliere, alla quale (purtroppo) dopo 20 anni siamo abituati, quanto la reazione della platea, che, formata sia da uomini che da donne, rideva divertita alle sue battute. E sono queste risate a mio avviso il vero oltraggio. La ragazza sul palco (che non mi interessa affatto sapere se si sia sentita imbarazzata oppure onorata dalle attenzioni di Berlusconi) era lì per lavorare. E la reazione civile che mi sarei aspettata da chi assisteva a quel miseroavanspettacolino sarebbe stata l’indignazione. Invece no! Nessuno si scandalizza quando una donna non viene presa sul serio, quando invece di ascoltarla mentre sta facendo il suo lavoro la si mette in ridicolo con battute volgari riducendola a un mero oggetto sessuale. Non ci si scandalizza. Non ci si indigna. Anzi, si avalla questo comportamento ridendo a crepapelle, divertiti.

In qualunque altro Paese Civile il pubblico si sarebbe gelato, si sarebbe indignato, ma l’Italia, forse, ha smesso da anni di essere un Paese Civile, e per questo, duole dirlo, non c’è flash mob che tenga.


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