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‘Orgoglio e Pregiudizio’ compie duecento anni

Creato il 28 gennaio 2013 da Se4 @londonse4

IMG_1254‘E’ verità universalmente ammessa che uno scapolo fornito di un buon patrimonio debba sentire il bisogno di ammogliarsi…’

Con questa affermazione, si apre ‘Orgoglio e Pregiudizio‘, il romanzo di Jane Austen, di cui oggi si celebra la prima pubblicazione, avvenuta il 28 gennaio 1813. Edito da Thomas Egerton, ‘Pride and Prejudice’ era il secondo romanzo di Jane e l’opera da lei più amata (si riferiva a questo libro come ‘her own darling child’). Nonostante non più soggetto alle regole del copyright e quindi largamente disponibile in e-book gratuito, ‘Orgoglio e Pregiudizio’ è un grande classico, che continua ad essere acquistato in libreria (50.000 copie l’anno solo nel Regno Unito) ed è richiestissimo nelle  biblioteche di tutto il mondo. La trama possiede un intreccio di successo, una storia romantica raccontata con sottile ironia, in cui la protagonista, Elisabeth Bennet, tra alterne vicende, riuscirà a vincere l’arroganza e il cuore del signor Darcy, uomo di classe elevata. Il titolo dell’opera rimanda proprio ai due elementi fondamentali della storia, l’orgoglio di classe di Darcy e il pregiudizio verso quest’ultimo, mostrato da Elisabeth,  specie dopo averne origliato i commenti, alla festa da ballo organizzata da Sir Lucas: “Appena passabile ma non abbastanza bella da tentarmi”. Chi disprezza, compra, si direbbe. In realtà, seppure il signor Darcy continui ad ammaliare il pubblico femminile, a distanza di due secoli, forse grazie anche alle riletture cinematografiche e televisive, che gli hanno dato, di volta in volta, le fattezze di Laurence Olivier (1940), Colin Firth (1995) e Matthew McFadyen (2011), la storia delle cinque sorelle Bennett, il cui obiettivo è quello di trovare marito, per non perdere l’eredità della tenuta di Longbourn, è legata indissolubilmente all’epoca in cui la Austen ha vissuto. Un’epoca in cui, le donne nubili avevano ‘una terribile propensione a essere povere’. Una situazione che Jane conosceva bene, avendo rinunciato a generose offerte di matrimonio ed essendo stata alla mercè dei fratelli, dopo la morte del padre. La scelta di non sposarsi, rinunciando alla sicurezza e ad una posizione, e la sua osservazione attenta della condizione femminile in una società fatta di piccola nobiltà rurale, il cui mondo sarà presto sovvertito dalla rivoluzione industriale, hanno fatto di questa scrittrice un’icona proto-femminista. Tuttavia, il femminismo della Austen è per larga parte inconscio. Lei, pur raccontando con vivezza e ironia il mondo che la circondava, non giudicò mai né mise in discussione la posizione destinata alle donne o il fato di quelle che restavano nubili. E’ la parte più difficile da accettare per chi ne analizza l’opera, senza tenere conto dei cambiamenti sociali ed epocali che ci separano da essa. Il miglior modo per festeggiare il bicentenario è dunque quello di leggere o rileggere ‘Orgoglio e Pregiudizio’ e approfittare delle celebrazioni organizzate in Inghilterra e nel mondo.



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