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Osare

Creato il 14 dicembre 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Ci vorrebbero delle forbici per tagliare questa strada, cesoie da giardinieri esperti per spuntare questa distanza che ci divide i polsi. Forbici per tagliare finalmente un nastro, forbici per spuntare lacrime che escono sempre pari. E in attesa di fare shopping al bricolage consumiamo le suole dei pensieri nella stessa direzione, ti va? Che magari arrivo a te mentre tu arrivi a me. Briciole vissute come stelle. Cartelloni “prossimi arrivi” sfocati da quell´agitazione, taxi pagati volentieri. Noi dentro noi senza fine, versioni rimpicciolite di grandezze indefinite dentro felici ed esauste, abbastanza grandi. Sai che sei bravo a scrivere, dici. Pensare che taglio sempre qualcosa, che non dico a nessuno come ti sei conficcata nelle mie giornate piene, né di come i giorni non hanno più nomi ora, di come son spiacente di non ricordare tutto quello che mi scrivi. Perdo i dettagli delle cose che vanno in onda, forse è la miopia per le cose inutili che cercavo.

C´è da aspettare di fare gli innamorati in un capitale dell´est, di passare da un broncio a un letto-parcheggio senza disco orario. C´è da farsi patria, da credersi immediatamente, da trovare buoni argomenti la domenica mentre suonano le campane e non ci vogliamo alzare.  Da spiegare alla mamma. C´è da aspettare di  fare rivoluzioni senza senso e di non strapparci sorrisi ma lasciarceli incollati addosso. Dai, che sbagliamo un accento e ci tiriamo i cuscini. Ti scrivo, giusto per sicurezza, per ricordare. Sei tra le cose da osare. Un po´naturale come un brivido e un po´controllato come il bar della stazione.

Foto di Anna Giulia liberamente modificata da me

Foto di Anna Giulia liberamente modificata da me

Qui dove le cose non si spostano con un clic, dove quello di cui ti accorgi ti finisce nello stomaco, dove non si possono falsificare i voti, dove i messaggi in segreteria si ascoltano e le persone si aspettano. Qui dove i pigiamini rosa sono pronti per una sfilata speciale a due e il tuo sorriso vale tutti quelli che ho perso. Gonfio i polmoni, voglio dirti che sono uno qualsiasi, uno di quelli che si nascondono perché non reggono gli sguardi di una donna. Vorrei dirti che non so quello che potrei. Ma se ti togli quegli occhiali da Harry Potter forse un bacio sugli occhi e tutte le parole perse, lasciate agli scrittori che scrivono per bene. Un nuovo giro alle ventole dei polmoni solo per dire “resta”, che la notte è una stanza bella grande dove aspettare insieme tutte le nostre prossime coincidenze.

PS: ringrazio Anna Giulia che mi ha permesso di modificare e pubblicare il suo scatto. E anche perché è grazie a questa foto che ho scoperto di voler intitolare questo scritto “Osare” quando ancora le frasi erano tutte senza destinazione.



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