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Outcast 1.1 – Questo remake non s’ha da fare

Da Videogiochi @ZGiochi
di Giorgio "Trex" Tiretti

Outcast, titolo pubblicato originariamente nel 1999, torna ufficialmente sotto gli occhi del grande pubblico con una nuova veste grafica rinnovata che prende il nome di Outcast 1.1. Questo gioco ha tentato di essere finanziato su Kickstarter mancando di parecchio il proprio obiettivo anche se, nonostante tutto, gli sviluppatori sono andati avanti e hanno realizzato questa versione aggiornata che punta a dare nuova linfa vitale ad Outcast.

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Forza e coraggio Ulukai

È il 2007 e il governo americano decide che è arrivato il momento di esplorare un mondo parallelo. Prima di poter avviare l’esplorazione tramite persone umane, decide di inviare una sonda, la quale inizia a mandare alcuni segnali che indicano la presenza di una forma di vita intelligente. Questi però danneggiano maldestramente questa sonda che genera una sorta di buco nero che coinvolgerà il protagonista delle vicende, l’ex soldato Cutter Slade, nel mezzo di quella che sarà una lunga successione di vicende che sono ambientate su Adelpha, dove dovrà sconfiggere la minaccia provocata da un’oscura presenza. Per fare ciò il protagonista sarà chiamato a recuperare le reliquie sacre presenti su questo mondo parallelo che per i Talan, popolo di Adelpha, costituiscono un vero e proprio dono fatto dagli dei.

Il nostro protagonista, soprannominato Ulukai dalla popolazione locale, dopo una prima fase di addestramento in cui il giocatore può apprendere rapidamente le meccaniche principali di azioni, esplorazione e sparo che gli torneranno utili durante il gioco, potrà teletrasportarsi nel primo villaggio e iniziare ad intraprendere un’avventura che lo porterà all’interno di un mondo davvero molto vasto. Infatti, va dato atto che Outcast ha dalla sua un’ambientazione realmente grandissima e che può fare davvero la gioia degli appassionati, soprattutto coloro che hanno amato alla follia il titolo originale, ma che per un giocatore moderno può portare ad una vera e propria confusione generale, vista la mancanza di un punto di riferimento costante dell’obiettivo da raggiungere. Scoprire dove andare, con chi parlare e l’oggetto da recuperare è un continuo chiedere informazioni ai vari Talan presenti in ogni luogo e tenere ben appuntati nella propria mente le direzioni e le minuziose descrizioni fatte dai PNG. A questo bisogna aggiungere anche che il sistema di comandi inserito in questa nuova edizione di Outcast resta molto macchinoso e denota come gli sviluppatori, purtroppo, sembrano aver lavorato semplicemente per cercare di rendere il titolo compatibile con i nuovi sistemi operativi e soprattutto le risoluzioni a 16:9 dei monitor attuali. Muoversi all’interno di Adelpha diventa davvero molto complicato, in quanto il nostro alter-ego ha dei movimenti davvero molto legnosi che portano il giocatore a spendere davvero tantissimo tempo per prendere la mano con essi. Chiaramente si tratta di un sistema che all’epoca dell’uscita era molto attuale ma che purtroppo risente fin troppo il peso degli anni.

Ciò che davvero potrebbe spiazzare i giocatori attuali è il sistema di mira che resta fin troppo ancorato al 1999. Non sarà possibile mirare come se si fosse all’interno di un vero sparatutto in terza persona e cercare di colpire in modo preciso un nemico diventa davvero molto difficile. Il più delle volte, infatti, i colpi che verranno emessi da una delle armi da fuoco presenti nell’inventario dell’Ulukai andranno a vuoto e porteranno il giocatore a dover tornare indietro sui propri passi e recuperare alcune munizioni lasciate indietro o farle fabbricare dal Talan di turno. La situazione peggiora drasticamente quando si cerca di collegare un controller al proprio PC, nella nostra prova abbiamo potuto notare la completa compatibilità con il pad per Xbox 360. In questo caso, però, tutto ciò che abbiamo elencato sopra diventa drasticamente più macchinoso e soggetto a vera e propria frustrazione da parte del giocatore.

Come accennato, questo gioco non è una vera e propria rimasterizzazione dell’Outcast rilasciato nel lontano 1999. Il titolo, infatti, dal punto di vista grafico propone lo stesso dettaglio tecnico, solo leggermente migliorato e soprattutto adattato alle risoluzioni attuali dei monitor presenti sul mercato. La risoluzione massima prevista attualmente è 1920×1080. A questo si va ad aggiungere anche la presenza costante di bug che portano il personaggio a bloccarsi in determinati punti, dialoghi che non proseguono o addirittura a veri e propri annientamenti totali di ostacoli con i colpi dei nemici che trapassano letteralmente i muri, anche se qualche secondo fa non avveniva. Inoltre, salvare il gioco a volte può diventare davvero impossibile e rischia la perdita completa di ogni progresso, in quanto una volta avviata la procedura di salvataggio il gioco crasherà inesorabilmente. Questi crash, inoltre, avvengono anche durante dei semplici dialoghi o in quelli importanti ai fini dello svolgimento della trama.

Discorso completamente opposto per il comparto sonoro di Outcast 1.1. La colonna sonora è e resta un vero e proprio capolavoro ed è il fiore all’occhiello di questa nuova versione del gioco. I brani orchestrali composti per questo titolo non sentono minimamente il peso degli anni che si portano sulle spalle e continuano ad incantare ed emozionare il giocatore, che siano tracce di un semplice villaggio o quelle che si possono ascoltare nei momenti più frenetici del gioco, come i combattimenti. Il doppiaggio è completamente in inglese e sottotitolato in italiano, sebbene il lavoro di localizzazione mostra non pochi difetti pur non rendendo difficile la comprensione dei testi.

Outcast 1.1 – Questo remake non s’ha da fare


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