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Padre Sorge: ripartire da Sturzo per un ritorno dei valori in politica

Creato il 14 marzo 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

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Restituire un’anima etica alla politica” e “farla tornare a essere servizio e ricerca del bene comune”: in un articolo apparso sul sito “Persona è futuro” intitolato “Il primato dei valori in politica”, padre Bartolomeo Sorge esprime la necessità di riappropriarsi della dimensione politica alla luce di un ‘neopersonalismo solidale e laico’, riprendendo le parole di Giovanni Paolo II. Solo questa crescita culturale dovuta alla ‘fecondazione reciproca’ “può garantire il retto funzionamento di una società unita e plurale”. Occorre “realizzare una sintesi nuova, una crescita comune, che vada al di là delle diverse tradizioni culturali che hanno fatto l’Italia, aprendole a una dimensione nuova, senza tagliarne le radici”.

In un momento in cui l’interesse personale o corporativo prevale sul bene comune, i poteri dello Stato si scontrano tra loro, il Parlamento ha perso la sua centralità e la classe politica è scelta dall’alto, “togliendo ai cittadini la libertà di ‘eleggere’ i propri rappresentanti”, padre Sorge si rivolge in particolare ai portatori dei valori cristiani esortandoli a scendere in campo e ad accantonare le loro pregiudiziali e le loro diffidenze “proprio oggi quando maggiore è il bisogno di idee e di persone in grado di interpretare le attese diffuse”.

Il punto di riferimento è la Costituzione, di cui bisogna ritrovare ‘lo spirito e la lettera’. I Padri costituenti superarono le singole divisioni ideologiche in nome del bene comune, facendo sintesi tra l’attenzione alla dimensione etica e religiosa propria della tradizione cattolico-democratica, alla solidarietà della tradizione socialista e all’esigenza di laicità della liberal-democrazia. Libertà, uguaglianza, solidarietà, pace, dignità della persona sono dunque i valori da recuperare condivisi sia dalla Costituzione sia dalla Dottrina sociale cristiana.

Il ruolo del mondo cattolico, che stenta oggi a esprimersi nel dibattito culturale e politico anche a causa della grande frammentazione che ne indebolisce la presenza, può e deve fornire un contributo fondamentale grazie alle “risorse umane, sociali, politiche e intellettuali” di cui dispone. Questa presenza deve essere reale e concreta: “Il primo ‘partito’ per i cristiani deve essere il quartiere, la città, la provincia, la regione in cui abitano e operano”, per combattere la sterile contrapposizione tra due coalizioni “costruite prevalentemente per vincere le elezioni”. Bisogna seguire l’esempio di don Luigi Sturzo che “s’impegnò per 19 anni nella formazione della coscienza civile dei cattolici, prima di giungere a fondare il Partito Popolare”.

Per questo motivo, padre Sorge insiste sulla ‘formazione’ della coscienza civica e morale, in particolare dei giovani, che “rimane la parola chiave e la priorità delle priorità di questo momento storico”.

Marco Cecchini


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